(Teleborsa) -
Allarme della Corte dei Conti sul maxi debito della RAI e sulle inefficienze della TV pubblica, mentre il
governo sta ragionando sulla riforma, che è slittata di un'altra settimana e dovrebbe prevedere un modello simile ad una SpA ed un completo restyling dell'offerta televisiva con tre reti monotematiche.
I giudici contabili, nella relazione di controllo della gestione finanziaria della RAI per il 2013, hanno messo in evidenza la
necessità di un contenimento dei costi, tenuto conto della riduzione delle entrate.
E' da tener conto dei numeri sui quali si sono concentrati i giudici della Corte dei Conti, che contano
debiti verso banche in aumento a 443 milioni di euro dai 371 milioni del 2012, che vengono giudicati
troppo elevati rispetto al patrimonio netto aziendale pari a 298,4 milioni di euro.
La magistratura contabile,
puntando il dito verso le inefficienze - organizzative, di processo e gestionali - ha anche offerto
qualche consiglio sulla gestione della TV pubblica, indicando come priorità l'
adeguamento della proposta editoriale per il recupero degli ascolti delle reti generaliste, ma soprattutto un
uso più penetrante del web e dei nuovi canali digitali.