(Teleborsa) - Ecco svelate per la prima volta le
ragioni che stanno dietro il
Piano di Quantitative Easing lanciato dalla BCE il 22 gennaio scorso. I
verbali di quell'incontro sono stati pubblicati oggi, una novità nella storia dell'Istituto di Francoforte, che mai prima d'ora aveva adottato questa trasparenza sul modello della Fed, della Bank of England e della Bank of Japan.
Quel che emerge dai verbali è che il piano QE era considerato ormai
"l'unico strumento rimasto per fornire sufficiente stimolo monetario", una sorta di ultima chance, visto che i programmi esistenti, in particolare i tassi di interesse ai minimi storici e le aste TLTRO si sarebbero rivelati "insufficienti in termini quantitativi".
Il QE, seocndo quanto confermato dai verbali - mirava a
contrastare la deflazione (nel linguaggio dei banchieri di Francoforte si parla sempre di ""rischio di un periodo troppo prolungato di inflazione troppo bassa"),
accentuata dal crollo dei prezzi dell'energia. Nei verbali viene offerto un quadro completo dello scenario di riferimento che ha portato alla decisione, dalle più recenti previsioni macroeconomiche degli economisti dell'Eurotower, ai fatti salienti avvenuti fra dicembre e gennaio, in primi l'aggravarsi della crisi greca, sfociata nelle
elezioni anticipate e nel cambio di governo, la decisione della
Banca centrale svizzera di abbandonare il cap con l'euro, il crollo dei prezzi del petrolio, innescato dal
meeting dell'OPEC, e le crescenti aspettative dei mercati circa la necessità di misure più aggressive.