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Grecia e Germania affilano le unghie, l'Euro traballa

Economia
Grecia e Germania affilano le unghie, l'Euro traballa
(Teleborsa) - Germania e Grecia hanno irrigidito le rispettive posizioni in vista della riunione di emergenza dei creditori del debito ellenico, ponendo le basi per uno scontro.

Tuttavia il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha cosparso di positività le aspettative di un esito positivo della riunione di Bruxelles, dicendo che ci sono piani per discutere un nuovo accordo o dare ad Atene più tempo.

Resta provocatoria, invece, la posizione del primo ministro greco Alexis Tsipras, che ha detto “non c'è ritorno" per il suo governo e che vuole un nuovo accordo che non sottoponga il suo popolo alle dure prove di austerità.

Tsipras, nel discorso fatto in occasione del voto di fiducia, davanti al parlamento greco, ha detto "che è nel reciproco interesse della Grecia e dei suoi partner non concludere l’incontro in termini punitivi per non distruggere l'economia greca”.

La discordia che sembra riaffiorare tra Grecia e Germania, dopo le ventate di ottimismo di ieri, rischia di far avvitare nuovamente il mercato greco. Ieri i titoli governativi greci sono tornati a salire dopo cinque giorni di cronica debolezza, mentre l’indice di borsa è avanzato dell'8%.

Parlando ai giornalisti a Istanbul ieri, dopo una lunghissima riunione dei ministri delle finanza del G20, Schaeuble ha detto che "se la Grecia non vuole che l'ultima tranche del programma di aiuti vada a buon fine il discorso è chiuso, perché i creditori della Grecia non possono rinegoziare il debito su nuove basi”. Anche il presidente della Bundesbank e membro del consiglio direttivo della BCE, Jens Weidmann, ha detto che gli sforzi greci per ottenere un finanziamento ponte, attraverso strumenti di debito, sono stati un segnale negativo di non voler migliorare la propria posizione.

Un ulteriore prolungamento di questa fase di contrasto rischia di lasciare la Grecia senza i finanziamenti europei, a partire dalla fine di questo mese, quando scadrà il suo piano di salvataggio corrente e può mettere in pericolo l'adesione all'euro di uno Stato tra i più indebitati d'Europa.
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