(Teleborsa) - Prima il confronto con i colleghi del Partito democratico, in particolare con quelli della minoranza, poi con tutti gli altri partiti. Sarebbe questo il calendario approntato dal
Premier Matteo Renzi in merito alla
scelta del candidato alla Presidenza della Repubblica dopo l'
addio di Giorgio Napolitano.
L'obiettivo è quello di annunciare il
nome giovedì, quando prenderanno il via le votazioni. Come noto, nei primi tre scrutini serve la maggioranza qualificata dei 2/3 del Parlamento, mentre dalla quarta votazione in poi saranno necessari 505 voti.
La partita non è delle più semplici: la
minoranza dem, guidata da Pippo Civati, insiste su Romano Prodi e chiede che la scelta non sia condizionata da Forza Italia.
Civati, inoltre, dalla convention di Sel a Milano ha
evocato la scissione spiegando: "in tanti se ne sono già andati".
La
Lega teme che l'asse tra Renzi,
Berlusconi e Alfano possa essere pericolosamente inespugnabile e creare una sorta di dittatura di Renzi.
Il
Movimento 5 Stelle, infine, continua a chiedere al Presidente del Consiglio l'elenco dei papabili al Colle affinché possa sottoporli ai propri utenti in Rete.
Dal canto suo Renzi insiste sulla necessità del dialogo con tutte le forze politiche perché "il PD da solo non è autosufficiente".