(Teleborsa) - Il
braccio di ferro tra l'OPEC e gli Stati Uniti è costato caro al
petrolio.
Il greggio si avvia infatti a chiudere il 2014 con il maggior declino annuo dal 2008, anno di inizio della crisi finanziaria globale.
Questa volta la crisi non c'entra o, meglio, ha un ruolo marginale. A deprimere le quotazioni dell'oro nero ci hanno pensato la
nuova politica energetica degli Stati Uniti e la
decisione dell'OPEC di non tagliare la produzione per bilanciare l'output, indebolito anche dal rallentamento dell'economia globale.
Gli analisti stimano comunque una ripresa dei prezzi all'inizio del prossimo anno dopo il -50% accusato da giugno. Grande attenzione per i dati sulle scorte di greggio USA in arrivo oggi pomeriggio.