(Teleborsa) - Non sorprende la decisione della Fed di mantenere fermi i tassi di interesse sui minimi storici, peraltro largamente attesa, per un tempo ancora "congruo" a verificare l'evoluzione della crisi internazionale. Il Federal Open Market Committee, comitato di politica monetaria della banca centrale americana, ha confermato i tassi dei Fed Funds fra lo zero e lo 0,25%, ai minimi storici.
Il FOMC, infatti, ha espresso "pazienza" per cercare di capire quali potranno essere i riflessi del
rallentamento economico in atto in Cina, della crisi europea, dell'
incubo Grecia e dell'emergente
crisi in Russia, ma ha abbandonato per la prima volta l'espressione "considerevole periodo di tempo" ad indicare che una mossa restrittiva potrebbe arrivare entro la metà del 2015.
Il Presidente
Janet Yellen, che non è sembrata per nulla turbata dalla crisi del rublo, ha affermato che i
tassi potranno restare su questi livelli almeno sino ad aprile.
A votare il mantenimento dello
status quo sono stati sette membri, mentre tre si sono espressi contro questa decisione, tenendo in considerazione la
revisione al alzo delle stime di crescita dell'economia americana. Le nuove previsioni della Fed indicano un
PIL 2015 confermato al 2,6-3% ma c'è stato un
taglio dlele stime di disoccupazione al 5,2-5,3% dal 5,4-5,6% precedente, mentre l'inflaizone è stata rivista al ribasso all'1-1,6% dall'1,6-1,9%.
Allargate le stime per il 2016 quando si attende un PIL al 2,5-3% contor il 2,6-2,9% precedente ed una disoccupazione al 5-5,2% dal 5,1-5,4% precedente. L'inflaizone è stata confermata all'1,7-2%.
Il FOMC, di fronte a questo scenario, ha dunque delineato una
exit strategy più lenta indicando i tassi all'1-1,25% entro la fine del 2015 dall'1,25-1,5% indicato in precedenza ed al 2,5% dal 2,75-3% entro fine 2016.