(Teleborsa) - Nuovo colpo d'accetta da parte dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, che
ha tagliato per l'ennesima volta le previsioni sulla domanda di greggio.
Quest'anno, la crescita della domanda sarà ai minimi dal 2009, perché l'aumento sarà compreso fra un minimo di 200 mila ad un massimo di 700 mila barili al giorno. Ad annunciarlo l'organizzazione internazionale che ha sede a Parigi, nell'ultimo bollettino mensile sul mercato petrolifero.
Questa indicazione potrebbe avere ancora un impatto negativo sui prezzi petroliferi, che stanno scivolano dal mese di giugno ed hanno accelerato al ribasso di recente per effetto delle
nuove strategie adottate da alcuni Paesi OPEC. Sulla base della
"guerra al ribasso dei prezzi" che i produttori del cartello stanno portando avanti, in modo arbitrario e frammentario, potrebbero esservi dei problemi ad attuare un taglio produttivo al meeting che si terrà il mese prossimo a Vienna. La produzione è salita ancora lo scorso mese - rivela l'AIE - portandosi ai massimi da oltre un anno a 30,7 milioni di barili al giorno.
L'AIE, però, non si è mostrata del tutto pessimista, in quanto ha segnalato che la fase di rallentamento della domanda potrebbe aver raggiunto il suo punto di minimo. Per il prossimo anno, l'agenzia vede un recupero della crescita a 1,1 milioni di barili.
Nel frattempo, le quotazioni del greggio continuano a cadere, con il contratto di novembre sul
Light Crude americano che si porta a 84,84 dollari al barile (-1,05%) ed il medesimo contratto sul
Brent del Mare del Nord a 87,95 dollari al barile (-1,07%).