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Petrolio, il ribasso dei prezzi scatena la speculazione

Economia
Petrolio, il ribasso dei prezzi scatena la speculazione
(Teleborsa) - L'Iraq, il secondo produttore di petrolio dell'OPEC, l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, ha tagliato le differenze di prezzo per le forniture verso l'Asia e l'Europa per il mese novembre. Lo ha riferito oggi la SOMO, l'ente regolatore statale per le vendite di greggio.

A seguito di questa notizia i futures sono scivolati oggi del 2,7% per cento a Londra, toccando il livello più basso dal dicembre del 2010. Stessa sorte sui mercati Usa per il WTI, dove le quotazioni per i contratti a termine stanno subendo un calo intraday dell' 1,2%, confermando il mercato orso della settimana scorsa.

I due future sul petrolio, quello sul Brent a Londra e il WTI a New York, stanno cadendo da tempo anche a seguito dell'aumento della produttività petrolifera americana e russa, oltre alla minor domanda a livello mondiale.

I maggiori produttori dell'OPEC stanno rispondendo a questi cali, tagliando i prezzi, scatenando di fatto la speculazione.

In questo scenario, settimana scorsa, l'Iran ha annunciato la vendita di petrolio in Asia nel mese di novembre, con grossi sconti di prezzo, seguendo il taglio dell'Arabia Saudita.

"Quello che sta succedendo nel mercato del petrolio è un bene per grandi clienti del Medio Oriente come noi", ha detto B. Ashok, il presidente della Indian Oil Corp., il più grande raffinatore statale dell'India, che ha nell'Iran il suo più grande fornitore. "Dobbiamo aspettare e vedere dove vanno i prezzi nei prossimi mesi. Di solito, tendono a salire un po' durante l'inverno".

Il Venezuela, altro robusto produttore di petrolio facente parte dell'OPEC, ha chiesto una riunione straordinaria per affrontare la caduta dei prezzi. Lo ha detto su Twitter il ministero degli esteri del Paese sudamericano lo scorso 10 ottobre.
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