(Teleborsa) -
Renzi non molla la presa sulla questione lavoro e sulla
proposta di inserire il TFR - Trattamento di Fine Rapporto - in busta paga.
In particolare il presidente del Consiglio sogna che ciò possa diventare realtà già "dal prossimo anno", nonostante si siano levate molte
voci contrarie in merito, dai sindacati a
Confindustria.
"Il TFR, la liquidazione, sono soldi dei lavoratori, che però vengono dati tutti insieme alla fine, - ha dichiarato Renzi. La filosofia sembra essere protettiva: te li metto da parte, per evitare che tu li 'bruci' tutti insieme".
Il premier dice basta allo "Stato-mamma", che "sottilmente fa passare il messaggio di non fidarsi dei lavoratori-figli. Io la vedo diversamente: per me un cittadino è maturo e consapevole. E come accade in tutto il mondo non può essere lo Stato a decidere per lui. Ecco perché mi piacerebbe che dal prossimo anno i soldi del TFR andassero subito in busta paga mensilmente", ha ribadito l'ex sindaco di Firenze.
Renzi ricorda poi che "il lavoro è la nostra emergenza" e che "intanto ci sono segnali incoraggianti di ripresa del numero degli occupati che da febbraio è cresciuto di oltre 80 mila unità. Negli anni della crisi abbiamo perso un milione di posti di lavoro, dunque non siamo nemmeno al 10% di quello che va fatto per ritornare ai tempi d’oro. Però è un primo segnale positivo, dopo tanto tempo".
Nel frattempo si cerca la quadratura del cerchio sul
Jobs Act, con la minoranza del
Partito Democratico (PD) che resta ferma sulle proprie posizioni, invocando modifiche al provvedimento.
Domani, invece, si terrà un incontro con i sindacati a Palazzo Chigi per
discutere sull'Articolo 18, durante il quale si spera "troveremo il punto di incontro", ha dichiarato il ministro del Lavoro
Giuliano Poletti.