(Teleborsa) - Il
Jobs Act approda a Palazzo Madama, dopo la
vittoria di Renzi sulla minoranza del Partito Democratico, che fa capo a
Pier Luigi Bersani e Massimo D'Alema. Al centro della discussione c'è stato soprattutto l'articolo 18, che riguarda il reintegro in caso di licenziamento immotivato, cavallo di battaglia del Pd, passato alla riunione di direzione con 120 sì3, 20 no ed 11 astenuti.
"La gente è con me, non con i sindacati", ha dichiarato il premier
Matteo Renzi che vuole l'ok del Senato alla delega al Jobs Act già entro l'8 ottobre. I
sindacati, ha incalzato Renzi, devono "capire il messaggio del governo: se sono contrari alle nostre proposte, devono lasciarci continuare ed andare avanti. Non siamo legati al destino dei sindacato".
Intanto il segretario della
CGIL, Susanna Camusso, continua la preparazione della grande manifestazione del 25 ottobre a Roma.
Tra le altre misure allo studio c'è poi la possibilità di inserire dal 1° gennaio 2015 il
TFR (Trattamento di Fine Rapporto) in busta paga. "Vorrebbe dire altri 100 euro al mese", spiega Renzi, sperando che questa azione comporti "un ulteriore scatto del potere di acquisto".