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Scuola, 230mila gli alunni disabili, precario quasi un docente di sostegno su due

Cultura, Economia, Welfare
Scuola, 230mila gli alunni disabili, precario quasi un docente di sostegno su due
(Teleborsa) - Hanno preso il via oggi le lezioni nelle scuole italiane: stamani è toccato agli alunni di Bolzano, gli ultimi a tornare sui banchi saranno quelli di Puglia e Sicilia il 17 settembre.
In tutto si tratta di 8 milioni di bambini e ragazzi: tra loro ci sono quasi 230mila disabili o con limiti di apprendimento, che necessitano di un insegnante di sostegno. Quasi la metà di loro, però, spiega l'Anief - il sindacato degli insegnanti, continuano ad essere affiancati da docenti specializzati precari. E in diversi casi non hanno il docente o il Miur lo ha concesso per meno ore di quelle di cui avrebbero bisogno, così come indicato dalle Asl e dell'equipe psicopedagogica.

"Il problema - spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir - è che al Ministero dell'Istruzione continuano a fare i calcoli come se fossimo nel 2006, quando servivano 90.032 docenti di sostegno. Nel frattempo il numero degli alunni è aumentano in maniera massiccia, al ritmo di 10mila in più l'anno. Così quando si arriverà ai fatidici 90mila docenti di ruolo su sostegno, programmati con la Legge 244/2007, avremo il 70% di copertura. E non l'80% come sostiene ancora il Miur. Ben lontani dal rapporto di un docente ogni due alunni previsto dalla normativa vigente".

"Per questa ragione l'Anief ha chiesto di autorizzare, oltre i 26.684 posti da convertire in assunzioni triennali, almeno altre 25mila assunzioni su sostegno in più, per evitare i ricorsi di coloro che hanno svolto più di 36 mesi su posti vacanti e disponibili così come previsto da una precisa direttiva Ue. Altrimenti - conclude Pacifico - toccherà ai tribunali, su indicazione della Corte di Giustizia europea, decidere per conto dello Stato, con tanto di danno erariale annesso".

Intanto, però, ancora oggi il servizio didattico rimane contrassegnato da un'alta percentuale di docenti di sostegno che rimarranno precari, costretti quasi sempre a cambiare scuola ogni anno, non garantendo quella continuità didattica necessaria all'apprendimento degli alunni disabili.
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