(Teleborsa) - Approvato il decreto sulla Pubblica Amministrazione dalla Commissione affari costituzionali del Senato, con le
quattro modifiche presentate dal governo.
In particolare un emendamento rivede il pensionamento d’ufficio eliminando il tetto dei 68 anni inserito per
professori universitari e medici, un altro cancella la norma che sbloccava
4 mila pensionamenti nella scuola per i cosiddetti quota 96.
Il governo ha così accolto i rilievi della
Ragioneria generale dello Stato che avevano evidenziato mancanza di coperture.
Delusa
Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil: "mentre finalmente la Camera era intervenuta a sanare l'errore grossolano dei Quota 96 e mentre si poneva rimedio alla grave ingiustizia che la legge Fornero aveva causato ai lavoratori precoci, oggi il ministro ci dice che abbiamo scherzato, che le ingiustizie restano".
"La vicenda che sta interessando la pensione dei professori contenuta nel decreto sulla riforma della P.A. ha del grottesco e del paradossale. Non si può scherzare con la vita delle persone", ha dichiarato invece
Antonio Foccillo, segretario confederale Uil.
Il provvedimento, su cui il governo ha l'intenzione di porre la
fiducia, deve tornare alla Camera per il via libera definitivo.