(Teleborsa) - Con l'ok al mandato ai relatori a riferire in Aula
la commissione bilancio del Senato ha approvato il decreto fiscale. Il decreto ha avuto il via libera con i voti favorevoli di tutta la maggioranza e i voti contrari dell'opposizione. Ma sul testo la maggioranza, con gli sgambetti tra Lega e Forza Italia, si è spaccata e il governo è stato battuto due volte in commissione. Bocciato l
'emendamento della Lega per ridurre il canone Rai da 90 a 70 euro sul quale il governo aveva dato parere favorevole: Forza Italia ha votato con l'opposizione esprimendo il no all'emendamento. Maggioranza battuta anche sull'
emendamento presentato da Claudio Lotito (FI), relativo alla sanità in Calabria, che non è passato a causa dell'astensione della Lega.
Il provvedimento va in Aula domani e l'esame si concluderà nella stessa giornata: ormai scontato il ricorso al voto di fiducia che il Governo richiederà prevedibilmente nel pomeriggio. L'iter proseguirà alla Camera dove martedì 3 dicembre il governo porrà la questione di fiducia sul decreto. Mercoledì 4 alle 16.20 inizieranno le dichiarazioni di voto e dalle 18 è prevista la chiama. Il voto finale è previsto nella mattinata di giovedì 5 dicembre. È quanto è emerso dalla
conferenza dei capigruppo di palazzo Madama. Tra le principali misura il
via libera alla rateizzazione del secondo acconto Irpef: anche per quest'anno – secondo quanto prevede un emendamento al decreto fiscale, presentato dalla Lega e riformulato dal governo, approvato in Commissione bilancio al Senato – i titolari di partita Iva potranno versare il secondo acconto Irpef posticipato a gennaio 2025 oppure a in cinque rate a partire dallo stesso mese. In sostanza, la misura ripropone quanto già previsto in via sperimentale lo scorso anno. Per il solo periodo di imposta 2024, riporta l'emendamento, i contribuenti titolari di partita iva, che nell'anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170mila euro, effettuano il pagamento del secondo Irpef, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi Inail, "entro il 16 gennaio dell'anno successivo, oppure in cinque rate mensili di pari importo, a decorrere da gennaio, aventi scadenza il 16 di ciascun mese". Sulle rate successive alla prima si applicano gli interessi.
Approvato anche l'emendamento del governo al decreto fiscale che trasferisce nel dl la
riapertura dei termini del concordato fiscale e l'
ampliamento della platea dei percettori del bonus di Natale di 100 euro. Le due misure sono contenute in un decreto ad hoc approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 novembre e che ora viene trasferito nel dl fiscale. Per aderire al concordato fiscale biennale c'è tempo fino al 12 dicembre per i contribuenti esercenti attività d'impresa, arti o professioni che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il termine del 31 ottobre 2024 e, pur avendone i requisiti, non hanno aderito. Per quanto riguarda l'ampliamento del bonus Natale, la norma esclude il requisito del coniuge a carico.
Dopo i dubbi espressi dal Quirinale, non è stata messa ai voti la riformulazione del governo dell'emendamento che conteneva una
riforma complessiva del finanziamento ai partiti. Approvato l'emendamento presentato dal Pd e da Avs che aumenta di 3 milioni di euro per il 2024 la dote da distribuire ai partiti politici sulla base delle scelte del 2x1000 dell'Irpef dei contribuenti. La cifra sale così da 25 milioni a 28 milioni.