(Teleborsa) - "La Crimea è sempre stata parte inalienabile della Russia e ora un referendum ne sancisce la riunione. I numeri parlano da soli".
Così, in estrema sintesi, il Premier russo
Vladimir Putin ha "benedetto" l'annessione alla Russia della contestata Penisola.
In un discorso davanti al Premier della Crimea e al Sindaco di Sebastopoli, durante la cerimonia di firma dell'annessione, lo "Zar" ha riassunto i passaggi storici più salienti dell'ormai ex Stato ucraino e ribadito che il
referendum di domenica è assolutamente legittimo e legale.
Evidentemente non la pensano così i "Grandi" della Terra, come dimostrato dalle
sanzioni imposte a Mosca da Unione Europea e Stati Uniti, con il Presidente USA Barack Obama che ha ribadito a chiare lettere che "nessuno riconosce il referendum in Crimea".
Sembra, inoltre, che
la Russia verrà estromessa dal prossimo G8 previsto a inizio giugno. Il Ministro degli Esteri francese
Laurent Fabius ha dichiarato durante un'intervista alla radio che i "Grandi" hanno deciso la sospensione della Russia al prossimo summit. Una minaccia molto allarmante, se si pensa che il plenum dovrebbe tenersi a
Sochi, che si trova proprio in Russia.
Evidentemente sarà un G7 con una location diversa, forse Londra, si ipotizza sulla stampa.