(Teleborsa) - Sarebbero stati trovati i 10 miliardi necessari al taglio del cuneo fiscale, come promesso dal Premier Matteo Renzi, che si appresta oggi a varare il decreto nel corso dell'odierno Consiglio dei Ministri. Come già ammesso dal capo del governo, la soluzione scontenterà qualcuno, nell'ambito dell'eterno braccio di ferro sindacati-imprese.
Stando a quanto dichiarato ieri da una fonte interna all'esecutivo, sarebbero già stati trovati i 10 miliardi necessari a ridurre le imposte sul lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale, ma a quanto pare, la soluzione prescelta privilegerà l'Irpef piuttosto che l'Irap.
"Ci siamo", ha affermato ieri una fonte dell'esecutivo, che mostra già un certo ottimismo. "Il lavoro di queste ore procede molto bene. Mercoledì alle 17 conferenza stampa con i provvedimenti. Per seguire: #lasvoltabuona", ha scritto su Twitter lo stesso Renzi.
Quanto ai dettagli, sembra che le risorse per il taglio del cuneo fiscale siano arrivate per circa 5 miliardi da tagli alla spesa ed altri 3 miliardi da risparmi degli interessi sul debito (oggi più ampi grazie alla riduzione dello spread ed ai collocamenti di successo di titoli italiani). Infine, i 2 miliardi rimanenti dovrebbero arrivare dalla spending review della spesa militare, non esclusi i contestatissimi F35.
Tuttavia, la strada del governo resta tutta in salita, anche in caso di esito positivo della riunione odierna, giacché la condivisione delle scelte da parte di imprese e sindacati non sarà certo della stessa intensità. La soluzione comunque scontenterà qualcuno. "I penultimatum di Squinzi" e lo sciopero minacciato dalla Camusso? "Ce ne faremo una ragione", ha detto il Premier nei giorni scorsi.
La CGIL ha chiesto al Governo di più di un semplice taglio dell'Irpef, anche mediante l'aumento delle detrazioni, mentre
Squinzi ha lanciato un vero e proprio ultimatum, sollecitando un taglio dell'Irap, che favorirà sia chi già lavora sia chi non ha ancora un lavoro, mediante gli effetti benefici sulle nuove assunzioni. E' il classico uovo di Colombo, ma Matteo Renzi non sembra preoccuparsene.