(Teleborsa) - Il presidente russo, Vladimir Putin, rompe il silenzio e decide di spiegare all'opinione pubblica internazionale il perché dell'occupazione della Crimea. "A Kiev è in corso un golpe armato"; ha esordito così, Putin, in una conferenza stampa indetta praticamente a sorpresa, anche per le pressioni della comunità internazionale che condanna duramente l'iniziativa russa, tesa a rafforzare il controllo della Crimea che, seppur ricompresa entro i confini politici dell'Ucraina, è sempre sotto l'influenza politica della Russia, per la presenza, a Sebastopoli della sua flotta del Mar Nero. "Secondo noi il governo ufficiale con cui vogliamo confrontarci è quello del presidente Janukovich".
Sempre secondo il presidente russo, l'opzione dell'invasione militare verrà presa in seria considerazione solo se richiesta a sostegno della popolazione russofona residente in Crimea, che per numero superano quella dell'enclave ucraina. A supporto di questa tesi Putin ha aggiunto "quel che desidero dire a tutti gli ucraini è che tutti i cittadini meritano rispetto e pari dignità, per cui chiunque riconoscerà in me un governante credibile, Mosca appoggerà la volontà popolare che uscirà dal voto del prossimo 30 Marzo in quanto il principio di autodeterminazione di un popolo, che nessuno può contrastare, è fondamentale".
Intanto, malgrado le voci di ripiegamento delle forze russe dalla Crimea, si segnala la presenza dei militari di Mosca intorno alla base aerea di Belbek, in Crimea, che sarebbero giunti a contatto con militari Ucraini, senza manifestazioni violente.