Facebook Pixel
Milano 16:32
33.409 +0,34%
Nasdaq 16:32
20.684 -0,28%
Dow Jones 16:32
44.060 +0,43%
Londra 16:32
8.263 +1,39%
Francoforte 16:32
19.295 +0,78%

Biodiversità come mito, Biotecnologie come business

Bruxelles brancola, tra isole di Natura incontaminata e sfrenate Lobby tecnologiche


Questi sono i fattori che hanno ridotto la biodiversità in campo agricolo e nell'allevamento, creando un sistema ecologicamente non sostenibile ed economicamente penalizzante per i piccoli operatori. I margini di profitto si sono spostati a favore delle Multinazionali e della Grande Distribuzione.

Qui sta il paradosso di Bruxelles: per contrastare l'innegabile degrado dei terreni dal punto pedologico, l'inquinamento delle acque sotterranee e la riduzione delle varietà coltivate ed allevate, propone di ridurre le aree destinate ad uso agricolo. In pratica, si passa dai Parchi e dalle Riserve naturali alle Aree di Rinaturalizzazione.

La conseguenza di questa decisione è aberrante: voler ridurre il territorio da destinare all'agricoltura, per restituirlo alla Natura incontaminata, significa dover sfruttare maggiormente quello che rimane. Invece di favorire il ritorno all'agricoltura sostenibile e all'allevamento brado, si aumenta il differenziale naturalistico tra le aree protette e le aree coltivate.

Ed è paradossale il capovolgimento della logica secondo cui "Chi inquina, paga!": al consumatore, le carni o le uova da allevamento e da agricoltura biologica devono costare di meno, e non di più, rispetto a quelle che provengono da una filiera produttiva che abusa di mangimi industriali, di concimi chimici, di diserbanti e di pesticidi di ogni sorta.
Condividi
"
```