In questo modo, coloro che avessero sottoscritto un contratto a prezzi di "libero mercato" avrebbero potuto contare su un prezzo generalmente predeterminato e stabile della fornitura per tutta la durata pattuita, generalmente per un biennio ovvero per un triennio.
Coloro che invece rimanevano clienti del "servizio unico nazionale" gestito dall'ENEL, poi trasformato in "mercato tutelato", avevano un contratto a tempo illimitato con i prezzi delle forniture stabiliti di volta in volta dal Regolatore.
Nella pratica, è successo questo:
- In un primo periodo, fino alla primavera del 2021, si è verificato un rilevante abbassamento dei prezzi internazionali delle componenti energetiche necessarie a produrre l'energia elettrica, in Italia si usa soprattutto il gas metano, e conseguentemente i prezzi del "mercato tutelato" fissati dal Regolatore si sono adeguati a questo andamento. I clienti, anzi meglio dire gli utenti rimasti con le forniture del "mercato tutelato" hanno visto scendere l'importo delle bollette pagate per la fornitura di luce e gas. Al contrario, coloro che avevano stipulato un contratto di "libero mercato", avendo pattuito un prezzo fisso per le forniture, non hanno beneficiato della riduzione dei prezzi delle componenti energetiche sui mercati internazionali.
- In un secondo periodo, dopo la primavera del 2021, sui mercati internazionali dell'energia si è registrato un fortissimo aumento dei prezzi. Ne è conseguito che sono aumentati in modo rilevante anche il prezzo rilevato quotidianamente dal Regolatore in ordine all'incrocio tra domanda ed offerta e quindi del PUN sulla cui base viene fissato il prezzo in bolletta delle forniture degli utenti del "mercato tutelato". Al contrario, i clienti che avevano sottoscritto un contratto di "libero mercato" a prezzo fisso, non hanno visto aumentare le loro bollette: per questo motivo sono stati protetti dal maggior costo sui mercati internazionali dei prodotti energetici.
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