Ci sono poi i
Paesi del Magreb, quelli della sponda meridionale del Mediterraneo,
che sono solo attraversati dai flussi di migranti: creano loro parecchi problemi per questa ospitalità temporanea che devono offrire, sperando che se ne vadano via il prima possibile.
Il Marocco come l'Algeria, la Tunisia come la Libia, sono i più colpiti da questo fenomeno.
Ci limitiamo a questa rotta mediterranea, senza considerare quella balcanica o quella che passa per la Turchia e per la Grecia, Paesi di transito, che affrontano in particolare i flussi di provenienza dei profughi siriani.
Per quanto riguarda l'Italia, basta vedere i dati di provenienza dei migranti arrivati nel 2023: al primo posto c'è la Costa d'Avorio col 12% degli arrivi, poi la Guinea con l'11%, l'Egitto col 9%, il Bangladesh con l'8%, il Pakistan e la Tunisia con il 7%, il Burkina Faso col 6%, la Siria col 5%, il Camerun ed il Mali col 3%.
Messi insieme, i migranti che provengono dai Paesi sub-sahariani pesano per il 35%.
A voler schematizzare dal punto di vista geografico, ci sono dunque tre fasce si
Paesi che sono interessati dalla rotta mediterranea dei migranti: quella dei
Paesi del Magreb,
con la Tunisia e la Libia in testa, in cui arrivano per imbarcarsi ed arrivare finalmente in Europa, attraverso i porti sicuri come quelli dell'Italia;
quelli del Sahel,
la fascia sub-sahariana, che rappresentano invece una fascia di territorio che viene solo attraversata da coloro provengono da ancora più a Sud, come il Camerun, la Costa d'Avorio o la Guinea. In pratica, il
Niger è un Paese chiave per le rotte dei migranti, visto che passano tutti di lì per arrivare in Libia ed in Algeria.
Detto chiaramente:
i migranti sono innanzitutto un business, sia per chi ne organizza la tratta per farli arrivare a destinazione, sia per le organizzazioni che ne gestiscono il salvataggio in mare e poi l'assistenza nei diversi Paesi. Ma
sono anche uno strumento di destabilizzazione innanzitutto per i Paesi africani di transito, poi per quelli europei di prima accoglienza ed infine per quelli sempre europei di destinazione finale.
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