Gli interventi correttivi sono stati simmetrici, e per questo assolutamente sbagliati.
Il
Fiscal Compact ha dettato una disciplina identica a tutti i Paesi, il pareggio strutturale di bilancio, mentre avrebbe dovuto essere costrittiva per alcuni ed espansiva per altri:
l'Europa si è accasciata sotto la scure della austerità e del rigore.
Il
Qe deciso dalla BCE a partire dal 2013 ha dato seguito all'acquisto indiscriminato dei titoli di Stato emessi da tutti i Paesi, anche di quelli che non avevano assolutamente bisogno di sostegno per evitare tassi eccessivamente elevati. I rendimenti sono precipitati a livelli nominali negativi, che hanno devastato i conti di banche, assicurazioni, Fondi di investimento.
Invece di tagliare i picchi insostenibili, è stato sfondato il pavimento di quelli più solidi.
Rendimenti nominali negativi sono inaccettabili: la BCE ha taglieggiato i risparmiatori e gli investitori.
Dopo la crisi sanitaria del 2020, gli interventi sono ripresi automaticamente: nuovo Qe, denominato PEPP, con i tassi di riferimento sempre a zero.
La fiammata inflazionistica, determinata dall'aumento dei prezzi internazionali all'importazione, è stata affrontata dalla BCE come una inflazione da domanda: gli spread tra i titoli pubblici si sono riaperti, mentre le Borse cedono. E, nel frattempo, il cambio dell'euro sul dollaro è precipitato verso la parità, accelerando la dinamica dell'inflazione importata.
Servono
correzioni significative:
- per evitare squilibri strutturali nei conti esteri;
- per evitare che gli impieghi bancari vengano destinati ad impieghi finanziari, soprattutto all'estero, anziché al credito all'economia;
- per evitare che, pur rispettando gli obblighi del Fiscal Compact, gli Stati accedano al mercato a condizioni troppo diverse. Nel caso dell'Italia, è solo ed esclusivamente il maggior costo degli interessi che fa aumentare il debito pubblico senza rimedio;
- per evitare di taglieggiare il risparmio e gli investimenti, che si dirottano verso altri asset finanziari ed immobiliari provocando bolle micidiali.
La stabilità stessa della Eurozona è nuovamente a rischio.
Bolle azionarie, rendimenti negativi sui bond, spread alle stelle, denaro che defluisce dall'economia realeBCE, tutto da riformare
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