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Saldi esteri da brivido

Se i conti commerciali vanno in rosso, il debito pubblico italiano non regge

Bisogna essere chiari su un punto: le Banche centrali non hanno poteri di intervento nell'attuale contesto di inflazione dei prezzi dell'energia e delle materie prime, tutti prodotti che l'Italia importa sia per i propri consumi interni sia per la sua caratteristica di economia di trasformazione che rivende all'estero con valore aggiunto quanto ha acquista dall'estero.

A maggior ragione vale la questione della indipendenza sul piano alimentare: il problema non è solo quello di soddisfare il fabbisogno interno, quello di sfamare coloro che vivono in Italia, ma quello delle importazioni destinate alla trasformazione. Le industrie italiane comprano grano dall'estero per fabbricare pasta che viene poi esportata in tutto il mondo. Lo stesso vale per le importazioni del latte e delle carni: i formaggi o gli insaccati che vengono prodotti riprendono la via dell'export. Lo stesso vale per una serie di materie prime minerali: si importano caolino ed argilla per fare ceramiche e piastrelle che vengono esportate con buon profitto.

Anche per quanto riguarda i consumi energetici, e quindi le importazioni di petrolio e gas, una parte consistente è utilizzata per la produzione delle merci da esportare.

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