- Per contrastare la crisi di liquidità dei mercati a fronte di queste gigantesche emissioni di titoli di debito pubblico, già a partire dal marzo del 2020 la BCE ha dato vita al PEPP, un programma straordinario di acquisti di titoli di Stato che terminerà il prossimo mese di marzo. L'importo complessivo degli acquisti è stato via via incrementato fino all'importo complessivo di 1.850 miliardi di euro, con acquisti netti pari a 1498 miliardi di euro a novembre. Per i principali Stati dell'Eurozona, sulla base del PEPP, la BCE ha operato finora i seguenti acquisti di titoli: Germania 366 miliardi, Francia 271 miliardi, Italia 251 miliardi, Spagna 170 miliardi, Belgio 50 miliardi.
- La BCE, già sul finire del 2019, aveva ripreso gli acquisti di titoli pubblici (PSPP) sulla base del QE che era stato sospeso a fine dicembre 2018. Alla fine di novembre scorso, le detenzioni di titoli pubblici sono ammontate complessivamente a 2.618 miliardi di euro. Per i principali Stati dell'Eurozona, le detenzioni sono le seguenti: Germania 632 miliardi, Francia 512 miliardi, Italia 430 miliardi, Spagna 304 miliardi, Belgio 91 miliardi.
- In totale, a fine novembre, la BCE ha detenzioni di titoli pubblici dell'Eurozona per 4.116 miliardi di euro. Ipotizzando un PIL nominale nel 2021 pari a 12 mila miliardi di euro, si tratta dunque del 34%.
Dagli esperti di Palazzo Chigi e dell'Eliseo viene ora lanciata una proposta, volta a dare una sistemazione a queste enormi detenzioni da parte della BCE di
debiti pubblici "pandemici": in un periodo pluriennale, tra il 2022 ed il 2026, dovrebbero essere ceduti al MES, il
Fondo Europeo Salva Stati. Per l'Italia, al ritmo di 68 miliardi di euro l'anno, si tratta di un totale di 340 miliardi. E' una somma pari al 19,2% del PIL, in pratica al maggior debito pubblico contratto per contrastare gli effetti della pandemia naturalmente, la cessione riguarderà, con modalità pressoché analoghe, i debiti pubblici "pandemici" di tutti gli altri Stati dell'Eurozona.
Questa proposta mira a
sgravare la BCE, e dunque la politica monetaria, dalla gestione di questa immensa mole di debiti pubblici che deve invece rispondere alla politica fiscale. In pratica, il MES comprerebbe dalla BCE i titoli di Stato "pandemici" che ha in portafoglio emettendone sul mercato di nuovi, per un importo corrispondente avendo la caratteristica di debito comune europeo, e dunque di
safe asset, il risparmio nell'onere degli interessi sarebbe consistente, soprattutto per Paesi come l'Italia.
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