I
future sono altrettanto diffusi: sono contratti sul valore a termine dei listini, sulla disponibilità di materie prime: roba vista e stravista. La lotteria quotidiana, in cui tutto si compra e si vende, dal gas al cacao, dal carbone al succo d'arancia congelato, dal caffè al cotone, ha bisogno di altri prodotti da mettere sul mercato.
Il
Climate Change è una
occasione meravigliosa per creare un nuovo mercato e nuovi prodotti finanziari su scala globale.
Il ragionamento è semplice: per "salvare il pianeta" dal cambiamento climatico, che dipende dall'aumento della temperatura atmosferica rispetto all'"era pre-industriale" e che è causato dalle attività umane, e limitarlo in questo secolo ad un +1,5° per evitare una catastrofe,
bisogna ridurre le emissioni di CO2.
L'obiettivo è quello di arrivare alla parità tra le emissioni industriali e gli assorbimenti per via naturale intorno al 2050.
La
questione potrebbe essere risolta in modo tradizionale se gli Stati emanassero leggi per raggiungere l'obiettivo vietando un po' alla volta certi tipi di attività: divieto di produrre energia elettrica usando carbone oltre una certa data, divieto di usare il kerosene per il riscaldamento domestico entro una altra data. E così via. Finora si è fatto così, imponendo criteri di efficienza nelle emissioni di CO2 nel settore automobilistico.
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