E' come se gli Italiani avessero messo da parte quasi un euro di maggiori risparmi per ogni euro di caduta del PIL. Considerando infatti la Raccolta dei soli Residenti, e quindi trascurando l'afflusso/deflusso di risparmio dall'Estero, si arriva esattamente ad un rapporto di 1:1. Ed infatti, la componente interna della Raccolta è passata dai 1.620 miliardi di euro dell'aprile 2020 ai 1.757 miliardi dell'aprile scorso, aumentando di 137 miliardi di euro: una cifra praticamente uguale alla caduta del PIL nominale, che tra il 2019 ed il 2020 il PIL è stata di 139 miliardi.
Le
Banche si trovano piene di liquidità, di maggiori risparmi, ma non hanno osato aumentare eccessivamente i prestiti: gli Impieghi complessivi, sempre nel periodo annuale che va dall'aprile 2020 all'aprile scorso, sono passati da 1.688 a 1.716 miliardi di euro: l'incremento è stato solo di 28 miliardi, e probabilmente è stato a ampiamente assistito dalle garanzie pubbliche. Vista la situazione di difficoltà generale, le Banche sono state caute: meglio non azzardare.
C'è dunque una enorme liquidità nelle Banche,
un risparmio eccezionale che potrebbe essere ritirato dalle famiglie per affrontare le spese che sono state differite nei mesi scorsi, se solo si sentissero finalmente rassicurate. Purtroppo, però, i messaggi che sono giunti dalle autorità sanitarie e di governo hanno alimentato solo timore e cautela, se non paura.
La recente riapertura delle attività economiche e sociali, sempre condizionate, induce le famiglie italiane ancora alla prudenza: il rischio è che la ripresa attesa nei mesi estivi risulti troppo lenta soprattutto per via delle preoccupazioni legate al venir meno del
blocco dei licenziamenti.
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