Questi impegni vincolanti sulle emissioni di CO2 nascondono una tagliola: preludono alla introduzione di sanzioni per gli inadempienti, magari attivando la "
Carbon Adjustment Fee", cui si accenna nel programma elettorale presentato dal ticket presidenziale Biden-Harris.
A quel punto, se la Cina o qualsiasi altro Paese non rispettasse i propri impegni, le rispettive esportazioni negli Usa verrebbero penalizzate economicamente: un tot di dazi ambientali per ogni tonnellata di CO2 emessa sforando il tetto.
La scommessa americana è rischiosa, perché la Cina ha già fatto sapere che il suo impegno in campo ambientale si colloca tra il 2030 ed il 2060, e che non intende farsi dettare i tempi dall'Occidente. Il rischio è di far gravare costi enormi e non recuperabili solo sulle industrie americane ed europee, mentre tutti i Paesi in via di sviluppo si aggregheranno alla posizione della Cina, rivendicando tempi più lunghi ed obblighi meno pressanti.
L'Occidente rischia di passare dalla parte del torto: pretenderebbe ora di salvare il Pianeta, imponendo oneri anche ai Paesi più poveri o di recente industrializzazione come la Cina, chi invece è il vero colpevole degli squilibri ambientali, perché inquina da più tempo e si appropria da secoli di una straordinaria proporzione delle risorse naturali.
Scommessa ad alto rischio: affamare la Russia ed azzoppare la CinaRiscaldamento Globale, Guerra Fredda(Foto: © Aleksandr Papichev/123RF)
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