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USA, il Grande Debitore

Il deficit manifatturiero degli USA ha arricchito Cina, Giappone, Germania...


La progressione del saldo debitorio americano è impressionante: è peggiorato di quasi duemila miliardi di dollari in meno di un anno, visto che alla fine del 2019 era stato negativo per 11.050 miliardi di dollari. All'inizio del mandato di Donald Trump, considerando i dati relativi alla fine del 2015, il passivo verso l'estero era di -7.460 miliardi. Negli otto anni della Presidenza di George Bush Jr. il passivo americano era passato dai -1.536 miliardi di fine 2000 ai -3.995 miliardi di fine 2008.

Bisogna considerare, ai fini della formazione di questo debito americano verso l'estero, il disavanzo strutturale delle partite correnti, che si aggira ormai stabilmente attorno ai 450 miliardi di dollari l'anno: cumulando i valori negativi registrati tra il 2000 ed il 2020 si arriva ad una somma pari a 10.339 miliardi di dollari. Se a questa ultima cifra aggiungiamo il debito già esistente a fine 2000, pari a 1.536 miliardi di dollari, si perviene ad un totale di 11.875 miliardi.

Non è solo il deficit commerciale americano ad essere finanziato dall'estero, ma anche una parte del deficit annuale che serve a finanziare il bilancio federale: il debito federale detenuto dall'estero, ad ottobre scorso era pari a 7.068 miliardi di dollari. Ci sono Paesi, come la Cina, che non solo non aumentano più il loro portafogli di titoli pubblici americani, ma che lo assottigliano, passando dai 1.101 miliardi di ottobre 2019 ai 1.054 di ottobre scorso.

Il Giappone, invece, continua a reinvestire in Treasury americani una parte assai consistente del suo avanzo commerciale con il resto del mondo: nelle stesso periodo annuale le sue detenzioni sono aumentate di 100 miliardi di dollari netti, passando da 1.168 miliardi e 1.269 miliardi.
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