Come se non bastasse questa spoliazione dei poteri del Parlamento e delle competenze delle Amministrazioni centrali e regionali, si vorrebbe creare una
struttura parallela per il coordinamento e la supervisione, se non addirittura per la gestione, delle spese che saranno finanziate con il Recovery Fund.
Si è già violato il
principio della universalità del bilancio, visto che nel disegno di legge presentato al Parlamento si prevede solo la istituzione di un Fondo di Rotazione, un meccanismo meramente contabile che anticipa con risorse nazionali le spese che saranno poste a carico del Recovery Fund.
Il Parlamento non ne sa nulla di nulla, e neppure noi: girano solo slide e qualche indiscrezione. Ci sarebbero nuovi programmi, suddivisi in cluster: ma non c'è assolutamente alcun raccordo con quanto già si fa con le risorse già iscritte in bilancio. Si andrebbe dalla costruzione degli asili nido alla incentivazione della transizione energetica, dal finanziamento delle infrastrutture tradizionali ai nuovi investimenti nel campo della sostenibilità ambientale ed informatico.
Ci dovrebbero essere 7 miliardi per la Sanità, ma neppure le Regioni sanno esattamente per fare che cosa.
E' un guazzabuglio organizzativo, amministrativo e gestionale: invece di avere risorse straordinarie, aggiuntive, che vadano ad integrare in modo efficace i programmi di spesa ordinari, e soprattutto di rimodellare gli interventi precedenti al fine di uniformarli alle nuove esigenze ed ai nuovi obiettivi, ognuno va per conto suo.
Ordinamento Parallelo, dall'emergenza sanitaria al Recovery FundL'Eldorado del Potere
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