Le conseguenze della ipotetica decisione di emettere una criptovaluta ufficiale, gestita in modo centralizzato dalle rispettive banche centrali che a questo punto eliminerebbero completamente il contante come strumento di pagamento, sarebbero incalcolabili: mentre in teoria il risultato sarebbe quello di ottenere un controllo assoluto di tutte le transazioni, una sorta di tirannia, ci potrebbe essere la fuga in massa, incontrollabile, verso le criptovalute private.
Ne beneficerebbero le criptovalute come il
Bitcoin, la cui piattaforma di blockchain, criptata e distribuita tra un numero rilevanti di nodi, garantisce la integrità delle transazioni: i movimenti di moneta tornerebbero ad essere incontrollabili come quelli dei contanti, sia da parte degli Stati che delle Banche centrali.
Altro che lotta alla evasione fiscale ed al riciclaggio o al finanziamento del terrorismo!
Con la fuga dalle criptovalute ufficiali le Banche centrali e gli Stati otterrebbero il massimo del danno con il minimo dei vantaggi, visto che le transazioni che utilizzano queste criptovalute sarebbero incontrollabili ed il loro valore sarebbe soggetto a variazioni continue come avviene per tutti i titoli quotati in Borsa: invece del controllo assoluto sulle transazioni con le monete ufficiali si avrebbe l'anarchia assoluta nelle transazioni con monete completamente private.
Non si può vietarle, perché si tratta di investimenti leciti, ma non dovrebbero certo soppiantare il sistema delle monete ufficiali che almeno garantisce la stabilità dei valori delle transazioni.
La
Cina si sta muovendo in modo assai celere, ma con una strategia mista: il 23 agosto la Banca Centrale del Popolo cinese ha lanciato la sua
valuta digitale ufficiale, già acquistabile attraverso una piattaforma privata di pagamenti: su
YuanPay.com, dopo essersi registrati, si può fare il primo acquisto con un valore minimo di 250 dollari USA, al controvalore di 0,12 yuan per dollaro rispetto ad una quotazione ufficiale di 0,14. La prospettiva è di una rapida crescita del valore dell'investimento, come avviene per tutte le criptovalute private.
E' uno Yuan digitale, ufficiale, ma è gestito come un normale investimento privato: controllo pubblico e dinamiche private si incrociano. E' un inizio molto cauto, per verificare la tenuta di un processo che in prospettiva potrebbe portare alla sostituzione del dollaro come moneta di riferimento nelle transazioni internazionali.
Se sarà una Rivoluzione, è presto per dirlo: ancora una volta, in Cina, "
Ogni Lunga Marcia inizia da un primo passo".
(Foto: © traviswolfe / 123RF)
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