Adesso che il bilancio pubblico dovrebbe essere teoricamente in pareggio strutturale siamo in recessione, abbiamo ancora il deficit che sfiora il 3% del pil, mentre la disoccupazione cresce ed i fatturati delle imprese continuano a calare.
Bisogna fare macchina indietro, azzerare tutte le decisioni fiscali prese da tre anni a questa parte, dopo aver abbattuto il debito pubblico con un colpo secco. Così si può ridurre il peso degli interessi di almeno 30 miliardi di euro l’anno: è questa la copertura che serve per ridurre le tasse senza aumentare nuovamente il deficit, superando il tetto fatidico del 3%.
Vanno riorganizzate le amministrazioni locali, unificando le società che erogano servizi al livello di provincia, ed abolite immediatamente le Regioni: le leggi che fanno non servono a niente ed a nessuno. Le riforme che servono sono queste. Altrimenti non cambia niente: dentro o fuori dell’Europa, con o senza l’euro, ci condanniamo ad un lungo e penoso declino.
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