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Ucraina, Mosca annuncia: "Abbiamo preso Mariupol"

Intanto, al G20 protesta contro la Russia: sedie vuote e schermi spenti

Economia, Politica
Ucraina, Mosca annuncia: "Abbiamo preso Mariupol"
(Teleborsa) - La città di Mariupol è sotto il controllo russo. Lo ha comunicato il ministro della Difesa della Russia Sergej Shoigu mentre il Presidente Putin ha affermato che tutti coloro che si arrenderanno ai soldati russi avranno la garanzia che la loro vita sarà risparmiata.


"La liberazione di Mariupol è un successo", ha detto il Presidente russo annullando l'operazione per prendere d'assalto l'acciaieria di Azovstal in quella che ormai è stata ribattezzata "la città martire". Putin poi ha chiesto che il sito industriale della Azovstal a Mariupol venga bloccato in modo che "non possa passare una mosca".

Intanto, sedie vuote e schermi spenti al G20 in protesta contro la Russia. Quando il ministro delle finanze di Mosca Anton Siluanov ha preso la parola, il segretario al Tesoro americano Janet Yellen e il suo omologo ucraino Serhiy Marchenko si sono alzati e lasciano la sala, seguiti da diversi ministri e governatori fra i quali il presidente della Bce Christine Lagarde.

Altri presenti virtualmente hanno spento invece le telecamere dei loro schermi. Ad abbandonare il tavolo anche il commissario europeo per gli Affari Economici Paolo Gentiloni. La delegazione italiana, composta dal ministro Daniele Franco e dal governatore Ignazio Visco, è invece rimasta per svolgere il suo ruolo istituzionale come membro della troika insieme a Indonesia e India. Una permanenza che è stata un'occasione per biasimare pubblicamente l'attacco della Russia all'Ucraina.


Altri paesi hanno seguito la strada dell'Italia e sono rimasti seduti ad ascoltare Mosca. Fra questi il Giappone e la Spagna mentre per la Germania, presidente del G7, è rimasto il ministro delle finanze. Proprio Christian Lindner ha spiegato la sua scelta di restare come dettata dalla volontà di non lasciare alla Russia un palco per "diffondere la sua propaganda e le sue menzogne".
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