(Teleborsa) - L'inflazione persistente, la politica monetaria più restrittiva, lo stress del settore bancario, la situazione degli immobili commerciali e residenziali, e le tensioni geopolitiche sono le principali preoccupazioni che emergono dall'ultimo
Financial Stability Report della Federal Reserve.
Nel documento, pubblicato ieri sera, emergono diversi nuovi elementi rispetto alla precedente pubblicazione di novembre 2022, anche perché nel frattempo sono arrivati i
fallimenti di Silicon Valley Bank (SVB), Signature Bank e First Republic Bank, con sostanziali deflussi di depositi provocati dalle preoccupazioni per la cattiva gestione del rischio di tasso di interesse e del rischio di liquidità.
Tra gli aggiornamenti rispetto all'ultimo rapporto c'è la questione della valutazione degli asset. Se da un lato persiste la volatilità su Titoli di Stato e azioni, dall'altro viene sottolineato che "le
valutazioni degli immobili residenziali sono rimaste elevate nonostante l'indebolimento dell'attività". Allo stesso modo, le valutazioni degli immobili commerciali (CRE) sono rimaste vicine a livelli storicamente elevati, anche se il calo dei prezzi è stato diffuso in tutto il segmento di mercato CRE.
Per quanto riguarda i prestiti, la Fed afferma che "a conti fatti, le vulnerabilità derivanti dall'indebitamento delle imprese non finanziarie e delle famiglie sono rimaste pressoché invariate rispetto alla relazione di novembre e sono rimaste a livelli moderati". Le
misure della capacità delle imprese di onorare il proprio debito sono rimaste elevate. Il debito delle famiglie è rimasto a livelli modesti rispetto al PIL, e la maggior parte di tale debito è dovuto da famiglie con una solida storia creditizia o un considerevole patrimonio immobiliare.
Sul tema della leva nel settore finanziario, il report evidenzia che "le preoccupazioni per la forte dipendenza dai depositi non assicurati, il calo del valore degli asset a tasso fisso a lunga scadenza associato a tassi di interesse più elevati e la scarsa gestione del rischio hanno indotto gli operatori di mercato a rivalutare la solidità di alcune banche". Nel complesso, "il
settore bancario è rimasto resiliente, con una notevole capacità di assorbimento delle perdite".
Sui rischi di finanziamento, viene dichiarato che "ritiri sostanziali di depositi non assicurati hanno contribuito ai fallimenti di SVB, Signature Bank e First Republic Bank e hanno portato a
maggiori difficoltà di finanziamento per alcune altre banche, principalmente quelle che facevano molto affidamento su depositi non assicurati e avevano una sostanziale esposizione al rischio di tasso di interesse".
Nel complesso, secondo la Fed, "le banche nazionali dispongono di un'ampia liquidità e di una dipendenza limitata dai finanziamenti all'ingrosso a breve termine". Permangono però
vulnerabilità strutturali nei mercati dei finanziamenti a breve termine. Inoltre, i fondi del mercato monetario e altri veicoli di investimento in contanti e stablecoin, che rimangono vulnerabili a "run".