(Teleborsa) - L'Antitrust ha ridotto la multa a
TIM per "abuso di posizione dominante" sulla posa della fibra: non dovrà più pagare la sanzione da 116 milioni di euro che le era stata irrogata nel 2020, ma dovrà invece versarne una da 87 milioni.
Nel suo provvedimento del 2020, l'Antitrust aveva rilevato che TIM aveva posto in essere una strategia "anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga'.
Il bollettino odierno ricorda che il Consiglio di Stato ha accolto nei mesi scorsi il ricorso di Telecom Italia "in primo grado solo limitatamente alla commisurazione della sanzione irrogata", fissando i parametri per la rideterminazione della multa. In base a tali parametri, l'Antitrust sottolinea quindi che la sanzione amministrativa pecuniaria da irrogare a Telecom Italia "in relazione all'abuso di posizione dominante in violazione dell'articolo 102 TFUE, è rideterminata nella misura di 87.074.953,20 euro".
“Si può infatti ragionevolmente concludere che
la strategia attuata da TIM, pur avendo avuto effetti concreti sui mercati interessati, non ha raggiunto un grado di intensità tale da pregiudicare irrimediabilmente il nuovo entrante", si legge nel bollettino. "Per tali ragioni appare equo, in applicazione ai sensi dell’art. 134, comma 1, lett. c), c.p.a., operare una riduzione del 25% dell’importo della sanzione stabilito dall’Autorità".