(Teleborsa) -
Eni prende atto con soddisfazione del
decreto di archiviazione emesso dalla
Procura della Repubblica di Milano nei confronti di Eni S.p.A. in relazione al
procedimento penale del cosiddetto “
depistaggio”.
Eni evidenzia come nel decreto la Procura specifichi che l’ipotesi di reato contestata alla Società in base al DL 231/2001, vale a dire l’induzione a rendere
dichiarazioni mendaci di
Vincenzo Armanna nell’ambito del procedimento penale Opl245, si fondasse unicamente sulle dichiarazioni rilasciate da soggetti privi del requisito dell’indipendenza (specificatamente Piero Amara, Vincenzo Armanna e Giuseppe Calafiore) e che non hanno trovato alcun riscontro nell’ambito dell’attività investigativa.
Eni ha altresì appreso dal decreto che, alla luce di quanto illustrato, la Procura della Repubblica ha esercitato l’
azione penale nei confronti di Amara, Armanna e Calafiore reputando il loro narrato calunnioso nei confronti dell’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, e del Direttore Human Capital & Procurement Coordination della Società, Claudio Granata.