Facebook Pixel
Milano 22-ott
0 0,00%
Nasdaq 22-ott
20.384 +0,11%
Dow Jones 22-ott
42.925 -0,02%
Londra 22-ott
8.307 -0,14%
Francoforte 22-ott
19.422 -0,20%

Lavoro, arriva la cassa integrazione contro il caldo estremo: ecco quando scatta

La misura è prevista per i lavori "a rischio" con temperature superiori ai 35 gradi ed anche solo "percepite"

Economia
Lavoro, arriva la cassa integrazione contro il caldo estremo: ecco quando scatta
(Teleborsa) - E' già operativo il decreto che istituisce la cassa integrazione ordinaria contro l'emergenza caldo, approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di un meccanismo pressoché automatico che consente alle imprese di chiedere la cassa integrazione ordinaria, senza limiti di tempo e cumuli, quando la temperatura sale sopra i 35 gradi e in assenza di misure in grado di ridurre il rischio di colpi di calore.

Una misura studiata perlopiù per l'edilizia e per l'agricoltura, generalmente più esposte al sole, ma anche per gli operai dell'industria che svolgono mansioni esposte al rischio colpi di calore, come gli operai degli altoforni o coloro che lavorano nei cantieri stradali.

La causale “eventi meteo” - spiega l'INPS in una nota - è invocabile dal datore di lavoro anche in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate. Sono considerate tali quelle superiori a 35° centigradi ed anche quella c.d. “percepita”, che è più elevata di quella reale.

Anche la tipologia di lavorazione in atto e le modalità con le quali la stessa viene svolta - sottolinea l'INPS - costituiscono un elemento di rilievo per valutare positivamente l’integrabilità della causale “evento meteo” per temperature elevate, anche quando le stesse siano inferiori a 35° centigradi. Ne sono esempio i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione e, in generale, tutte le fasi lavorative che avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o macchinari particolarmente sensibili al forte calore. Inoltre, possono essere prese in considerazione anche le lavorazioni al chiuso allorché non possano beneficiare di sistemi di ventilazione o raffreddamento per circostanze imprevedibili e non imputabili al datore di lavoro.

Per l'edilizia, il decreto del CdM prevede il ricorso alla Cigo per caldo eccessivo da luglio a dicembre, in via illimitata e dunque anche oltre il limite massimo delle 52 settimane di fruizione degli ammortizzatori in un biennio mobile. E per questi periodi le aziende non sono tenute a versare il contributo addizionale dal 9% al 15% della retribuzione che sarebbe spettata al dipendente per le ore non lavorate.

Quanto all'agricoltura, la cassa integrazione giornaliera sarà riconosciuta anche se l’attività verrà svolta per metà dell’orario giornaliero ed i giorni di stop non saranno conteggiati ai fini del raggiungimento del massimo di 90 giornate indennizzabili in un anno.


Condividi
```