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Confronto Meloni-Mattarella al Quirinale: sul tavolo non solo la riforma della Giustizia

Economia
Confronto Meloni-Mattarella al Quirinale: sul tavolo non solo la riforma della Giustizia
(Teleborsa) - È durato un'ora il colloquio tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ampio spazio al tema della giustizia, con la riforma Nordio pronta ad arrivare in Parlamento, ma anche alle tensioni con la magistratura, riemerse nelle ultime settimane. Mattarella e Giorgia Meloni si sono confrontati al Quirinale, allo studio alla vetrata, dopo il Consiglio supremo di difesa. La maggioranza parla di un incontro "senza tensioni" e dal Quirinale è stato assicurato che il faccia a faccia "è stato cordiale, costruttivo".

I casi Delmastro, Santanché e La Russa sono spinosi per i rapporti di governo, per quelli interni alla maggioranza e per quelli fra governo e toghe. Mattarella è presidente del Consiglio superiore della magistratura e segue con attenzione le vicende. Nei giorni scorsi ha ricevuto al Quirinale la prima Presidente della Corte di Cassazione, Margherita Cassano, e il Procuratore Generale della Corte, Luigi Salvato.

Intanto la riforma della Giustizia attende il via libera del presidente per l'invio alle Camere. La firma ci sarà e spetterà poi a Camera e Senato affrontare i nodi. Il Quirinale sarà poi chiamato a una nuova verifica prima della promulgazione. In questa logica il capo dello Stato avrebbe sondato la presidente del Consiglio per capire fino a che punto ci sia una disponibilità ad aprire un confronto con le toghe su alcuni punti del ddl.

La posizione della presidente del Consiglio è quella ribadita a Vilnius, dove ha criticato il modo con cui Santanché ha saputo di essere indagata e l'imputazione coattiva contro Delmastro, ribadendo poi la volontà di procedere con la separazione delle carriere. Più sfumata la posizione sul concorso esterno in mafia. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato di rimodulazione. "Non è un tema in discussione, il governo non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità", ha però chiarito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Mantovano si è mostrato però preoccupato da una sentenza della Cassazione che "ha rivisto il concetto stesso di criminalità organizzata", "creando allarme nei tribunali" perché vengono messe in discussione "le aggravanti speciali, i benefici penitenziari e così via". Su questo punto i giudici "dovranno fare chiarezza".

Preoccupano anche gli effetti che le indagini potranno avere sul governo. Meloni vuole però un'estate di stabilità, senza scossoni, per aprire a settembre il percorso della Finanziaria. Sembra lontana quindi l'ipotesi di una cambiamenti nella squadra di governo. La presidente del Consiglio avrebbe inoltre rassicurato Mattarella sui ritardi nelle tranche del PNRR. Sul tavolo, anche i temi appena dibattuti nel Consiglio supremo di difesa: "la ferma condanna dell'aggressione operata dalla Federazione Russa e il sostegno all'Ucraina nella sua difesa contro l'invasore", l'esigenza "di assicurare allo Strumento militare, anche con finanziamenti adeguati, in linea con i requisiti definiti dall'Alleanza Atlantica, la capacità di operare". E la questione immigrazione: l'Italia intende "assumere una forte iniziativa per richiamare l'attenzione piena dell'Unione europea e della Nato sull'Africa".
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