(Teleborsa) - L’edizione 2024 del
Salone del Mobile punta i riflettori su prodotti che sono un chiaro esempio di
responsabilità ambientale e rigenerazione, ma che sono anche ambasciatori della manifattura
artigianale che da sempre è imprescindibile nel settore, non solo per quanto riguarda il Made in Italy, e che si fonde con una indispensabile
innovazione tecnologica.
Parlare di sostenibilità, oggi, è scontato ed allo stesso tempo indispensabile, e per ampliare il tema è quindi necessaria una visione che abbracci non solo tematiche ambientali, ma anche aspetti sociali, di equità e dignità del lavoro. Molti designer hanno da tempo abbracciato anche questi concetti e – fortunatamente – le nuove generazioni le apprendono sui banchi di scuola insieme ai principi fondamentali della professione.
Questo
trend in direzione positiva sta cominciando ad essere sempre più diffuso, ed è molto evidente percorrendo gli enormi corridoi del Salone del Mobile, dove i designer osano sempre di più, cercando di presentare i propri
prodotti non solo come semplici elementi di arredo, ma come ambasciatori di
esperienze, sensazioni e valori che, però - è necessario ammetterlo - sono spessissimo ambientali ma raramente sociali. D’altronde l’obbiettivo del 62° Salone del Mobile di Milano è produrre
valore durevole per chi espone, creare esperienze di qualità e generare sinestesia e cortocircuiti culturali per tutti (in sinergia anche ovviamente con il Fuorisalone). Creare una esposizione che sia
prima di tutto esperienziale è quindi indispensabile per raggiungere questo scopo, e per farlo sono stati necessari fino a 20 giorni di allestimento per ogni stand.
Quello che è chiaro a tutti visitando l’esposizione è che questa fiera è una delle più importanti al mondo sia per dimensione che per persone e brand coinvolti, ed i numeri parlano chiaro:
1.950 espositori da 35 Paesi su una superficie di
174.457 mq attendono
buyer ed addetti ai lavori
provenienti da 180 paesi, che sommati a tutti gli altri visitatori comporranno il numero impressionante di
300.000 visitatori attesi per questa edizione.
Numeri importanti per rappresentare un’industria di rilievo primario nell’economia mondiale dal
valore di 552,7 miliardi di euro, con una aspettativa di
crescita del 5% annuo, a cui l'Italia partecipa con un rispettoso totale di 17 miliardi di euro (di cui circa 11 miliardi provenienti dall’export).
Se il core del Salone è ovviamente il
mobile, parte dell’esposizione si alterna a ritmo biennale su tematiche più verticali. Gli spazi che l’anno scorso erano infatti dedicati ad Euroluce quest’anno sono dedicati ad
EuroCucina, con 105 espositori, di cui 30% esteri, su 23.807 mq, dove va in scena l’ambiente che più di tutti è coinvolto nella
transizione digitale e dove l’innovazione tecnologica diventa protagonista nella vita di tutti i giorni all’interno delle
smart kitchen, ambienti interconnessi dove gli elettrodomestici lavorano in sinergia per semplificare la vita degli utenti e ridurre i consumi. Se in questo caso gli espositori sono più specializzati, gli allestimenti imponenti ed avveniristici rappresentano un’industria che solo nel
segmento degli elettrodomestici vale quasi
320 miliardi di euro, di cui quasi 9 rappresentati dai produttori italiani.
La 10ª edizione del S
alone Internazionale del Bagno infine ospita
185 espositori, di cui 27% esteri, su oltre 17.000 mq, e racconta di nuovi materiali e linguaggi estetici e progettuali, natura, sostenibilità e tanta voglia di benessere.