(Teleborsa) - "I
dazi ci sono stati in passato e l'economia italiana non ne ha risentito. Io penso che siano operazioni di
politica e di
geopolitica commerciale". Così il ministro dei Trasporti,
Matteo Salvini intervenuto all'Airport Day organizzato da Assoaeropori. "Abbiamo visto col Messico: i dazi paventati sul
Messico sono durati la manciata di qualche ora e alla fine sono stati ritirati in cambio dell'assicurazione da parte del Messico di schierare 10.000 soldati al confine fra Messico e Stati Uniti. Sono un'operazione di geopolitica e di economia che andrà avanti col Canada, con la Cina, con l'Europa", ha sottolineato il ministro.
"Non dobbiamo, a proposito di libero mercato, aver paura se gli Stati Uniti fanno gli interessi americani o se la Cina fa gli interessi cinesi. Forse è giunto il momento che l'Europa faccia gli interessi europei", ha proseguito Salvini. "Se penso alla demenziale politica di distruzione del settore dell'
automotive portata avanti dalla miopia delle normative europee il problema non sono i cinesi che ci vendono le loro
auto elettriche o gli americani che dicono stop al
Green Deal – ha affermato –. Il problema è qualcuno che a Bruxelles ha deciso di bombardare un settore che per l'Italia, per la Francia e per la Germania erano dei core business".
"Quindi più che aver paura di dazi paventati, e penso che avremo anche le possibilità diplomatiche di evitare danni per per il nostro Paese, spero che quello che sta accadendo a
Washington e a
Pechino renda edotta
Bruxelles che farci del male da soli non non aiuta l'ambiente", ha aggiunto il ministro.
"Io ricordo che chiudiamo il 2023, l'ultimo anno per cui sono disponibili i dati, con record storico di
CO2 immessa nell'aria perché, fra mille sacrifici richiesti agli aeroporti, ai marittimi, ai consumatori e alle imprese, l'
Italia ha leggermente ridotto le emissioni di CO2 e nello stesso periodo la
Cina le ha aumentate di 460 milioni di tonnellate bruciando carbone per dare a noi le batterie per andare in giro con l'auto elettrica in centro a Roma nella ZTL – ha affermato il ministro –. Voi capite la dimensione assolutamente masochistica di questo percorso.
"Non ho nessuna paura dei dazi, ho paura del
masochismo pseudo ambientalista di qualcuno che ci ha governato in questi anni", ha concluso.