(Teleborsa) -
In leggera diminuzione la bolletta gas per la famiglia tipo in tutela per i consumi di giugno, che segna un -
1,1% rispetto a maggio. Lo riferisce l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) spiegando che l'aggiornamento
è determinato interamente dal calo della spesa per la materia gas naturale.
La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela - si legge nel comunicato - viene aggiornata come media mensile del prezzo sul mercato all'ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.
Il Decreto bollette del 2023, per il II trimestre, quindi ancora per i consumi di giugno,
ha confermato la riduzione dell'Iva al 5% e l'azzeramento degli oneri generali di sistema, spiega l'Autorità. Per il mese di giugno, che ha registrato una quotazione media all'ingrosso inferiore rispetto a maggio, il prezzo della sola materia prima gas
è pari a 33,14 euro a Mwh.La spesa per il gas per la famiglia tipo nell'anno scorrevole (luglio 2022-giugno 2023) è di 1.499 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -8,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente (luglio 2021- giugno 2022). La famiglia tipo ha consumi medi di gas di
1.400 metri cubi annui.
Un ribasso che però non soddisfa le associazioni. "Bene la discesa del prezzo del gas, anche se sulle tasche dei consumatori la riduzione delle tariffe avrà un effetto minimo". Così il
Codacons, commenta l’aggiornamento delle bollette per il mese di giugno comunicato oggi da Arera.
Con le nuove tariffe la bolletta del gas scende a quota
1.265 euro annui a famiglia, con un risparmio di circa 14,5 euro annui a nucleo rispetto ai prezzi in vigore a maggio – analizza il Codacons – Tuttavia va considerato che l’80% dei consumi di gas degli italiani è concentrato nei mesi invernali, circostanza che riduce al minimo gli effetti positivi del calo di giugno sulla spesa delle famiglie.
“Il vero problema è rappresentato dai prezzi del gas che saranno applicati agli utenti dopo l’estate - sottolinea il presidente Carlo Rienzi – Con la ripresa della domanda nel periodo autunnale e la corsa agli accaparramenti di energia, si rischia una nuova impennata delle tariffe che vanificherebbe del tutto la discesa delle bollette dell’ultimo periodo e porterebbe a forti rincari proprio quando i consumi di gas sono più elevati, con effetti devastanti sulle tasche degli italiani”.
"La riduzione delle tariffe del gas disposta oggi da Arera non ci soddisfa e, al netto di tasse, spese di trasporto e altri balzelli presenti in bolletta, il costo della materia prima continua ad essere ancora troppo elevato", sottolinea
Assoutenti. “Il confronto col 2021, prima dello scoppio dell’emergenza energia, è impetuoso – spiega il presidente
Furio Truzzi – Se a giugno di due anni fa la spesa in bolletta per la materia gas naturale era di 22,79 centesimi di euro, pari al 31% del totale della bolletta, oggi, con le nuove tariffe, siamo a 39,96 centesimi di euro (pari al 44,2% del totale della bolletta), con un aumento del +75% in due anni. Tutto ciò nonostante le quotazioni sui mercati non registrino differenze significative tra giugno 2021,
quando il Ttf segnava 0,312 €/Smc, e giugno 2023, con il Psv che si è attestato attorno a 0,340 €/Smc”.“La conseguenza è che gli italiani continuano a pagare bollette del gas ingiustificatamente troppo alte, col rischio di dover subire nei mesi invernali nuovi
sostanziosi rincari delle tariffe a causa delle speculazioni sui mercati” – conclude Truzzi.
L'Unione Nazionale Consumatori parla di
"ribasso insufficiente". "Al di là del fatto che oramai i caloriferi sono spenti e, quindi, qualunque variazione sarebbe stata comunque priva di effetti reali per le tasche degli italiani, speravamo, proprio perché la stagione termica è terminata e gli stoccaggi europei già oltre il 70% della capacità, oltre l'80% in Italia, in un calo più consistente" afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori.
Secondo lo studio
dell'Unione Nazionale Consumatori, se per una famiglia tipo in tutela il -1,1% significa spendere appena 15 euro in meno su base annua, 14,56 euro per la precisione, la spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l'anno scorrevole, ma dal 1° giugno 2023 al 31 maggio 2024, nell'ipotesi di prezzi costanti) resta alta, pari a 1265 euro, che sommati ai 644 della luce, determinano una stangata complessiva pari a 1909 euro.
Inoltre, "se il prezzo del gas scende ora dell'1,1%, rispetto ai tempi pre-crisi, ovvero nel confronto con giugno 2020, il rialzo è spropositato: +40,1%. Rispetto alla spesa complessiva del 2020, pari a 975 euro, ora si pagano ben 290 euro in più, +29,8 per cento".