(Teleborsa) - "In un settore cruciale come le telecomunicazioni,
l’Italia non può permettersi di far prevalere gli interessi di singoli investitori privati rispetto a quelli del Paese". E' quanto afferma il
presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla, dopo che il
CdA di TIM ha deciso di
far slittare ancora il termine per le offerte finali per la rete (NetCo).
"Senza voler esprimere una valutazione nel merito delle offerte di acquisto pervenute per la NetCo la
situazione di stallo che si è creata ci lascia perplessi ed
espone l’azienda a manovre speculative", puntualizza Cuzzilla, aggiungendo che "la preoccupazione principale è quella di
evitare uno scontro tra azionisti che può solo danneggiare la Società".
"Auspichiamo che il
Governo faccia sentire la propria voce tutelando il valore di un asset strategico nazionale, afferma ancora il responsabile di Federmanager, che si mostra preoccupato per la
salvaguardia dell'occupazione e di infrastrutture strategiche.
"Non è la prima volta che le dinamiche dell’azionariato di Tim pongono un freno allo sviluppo competitivo dell’Azienda.
Ora si rischia persino di immobilizzarla, nonostante i
buoni risultati raggiunti finora dal suo management. In un settore ad elevata competizione, con un contesto economico critico – precisa il presidente dei manager italiani -, il management del Gruppo sta raggiungendo gli obiettivi attesi, conseguendo i target economico-finanziari fissati dal piano industriale, per cui occorre garantire stabilità alla governance e continuità gestionale".
"Il
management - chiarisce Cuzzilla -
non ha posizioni pregiudiziali rispetto ai potenziali acquirenti ma si preoccupa che vengano assunte decisioni giuste per garantire la competitività industriale di Tim, mettendo al centro innanzitutto gli interessi di tutti gli azionisti, dei lavoratori e dei consumatori".
Una posizione condivisa su Linkedin anche da NoiD Telecom, associazione delle donne del gruppo Tim che vanta oltre 1.900 follower, che ribadisce il suo sostegno all'Ad del gruppo. " Negli ultimi nove anni il Gruppo #TIM ha avuto l’avvicendamento della carica di Amministratore Delegato ogni anno e mezzo circa, - si legge sul social - con una
governance discontinua che non ha mai consentito di realizzare un piano strategico con una visione di lungo periodo. Una situazione di continua
instabilità che indebolirebbe qualsiasi gruppo industriale".
"Le
ipotesi di un ulteriore cambio di rotta annunciato ma non ancora chiarito nei suoi dettagli e nei suoi effetti - si afferma - ci sembrano
molto critiche in questo contesto di mercato e come professioniste del Gruppo esprimiamo il nostro profondo rammarico. Riteniamo
necessaria per TIM una governance stabile sia per recuperare fiducia da parte dei mercati e dall’opinione pubblica, sia per migliorare le performance del business e portare avanti operazioni ordinarie e straordinarie. Questo sia nell'interesse di tutte le persone di TIM, sia di tutti gli azionisti e del ruolo dell’azienda nello #sviluppo del #Paese".