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Armi all'Ucraina, cresce la tensione in UE: Italia e Ungheria contro Borrell

Tajani: "Restano restrizioni all'Ucraina su armi italiane". Szijjártó accusa la Commissione di collusione con Kiev

Economia
Armi all'Ucraina, cresce la tensione in UE: Italia e Ungheria contro Borrell
(Teleborsa) - "Le restrizioni all'uso delle armi date all'Ucraina devono essere revocate, ci deve poter essere pieno utilizzo per colpire obiettivi militari in Russia in linea con le regole internazionali". È quanto ha affermato l'alto rappresentante Ue Josep Borrell accogliendo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a Bruxelles per il consiglio informale esteri. Dichiarazioni che hanno fatto salire la tensione nell'Ue trovando in disaccordo Italia e Ungheria.

"Ogni Paese decide per sé, per quanto ci riguarda l'uso delle armi italiane può avvenire solo all'interno dell'Ucraina" ha detto questa mattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles.

"Tajani pone il nostro Paese su un pericoloso crinale antieuropeo. Assicurare sicurezza e l'integrità territoriale dell'Ucraina significa proteggere l'Europa" ha replicato su X l'eurodeputata del Pd Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo.

"Il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha espresso serie preoccupazioni per le azioni dell'Ucraina, che minacciano la sicurezza nazionale di Ungheria e Slovacchia interrompendo il transito del petrolio russo attraverso Lukoil. Ha sottolineato che, nonostante questa minaccia, la Commissione dell'Ue è rimasta passiva, non prendendo alcuna misura per affrontare la questione" ha scritto in un tweet il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. Szijjártó – ha aggiunto il portavoce – ha accusato l'Ue di essere "troppo debole nel proteggere i suoi Stati membri o forse per aver orchestrato queste azioni dietro le quinte, usando Kiev per fare pressione su Ungheria e Slovacchia per le loro posizioni orientate alla pace".

"Proposte sconsiderate da Bruxelles sia sull'Ucraina che sul Medio Oriente. La pericolosa furia dell'Alto Rappresentante – ha scritto Szijjártó su Facebook – deve essere fermata. Non vogliamo altre armi in Ucraina, non vogliamo altri morti, non vogliamo un'escalation della guerra, non vogliamo un'escalation della crisi in Medio Oriente. Oggi continuiamo ad adottare una posizione pacifica e di buon senso".

Borrel ha, inoltre, fatto sapere che l'Unione Europea "ha iniziato a trasferire all'Ucraina" i proventi dei beni russi immobilizzati e a finanziare direttamente gli Stati membri per fornire armi a Kiev, ha detto Josep Borrell. "Abbiamo già trasferito 1,4 miliardi", ha precisato.



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