(Teleborsa) - I primi segnali di rallentamento del trend discendente dell’
inflazione e il recedere delle
turbolenze finanziarie hanno spinto le principali banche centrali a proseguire il processo di rialzo dei
tassi di interesse anche se con un ritmo più moderato. Nel primo trimestre, il PIL italiano ha mostrato, in base alla stima preliminare, un aumento superiore a quello dell’area euro, a cui hanno contribuito sia la domanda interna sia quella estera netta. A sottolinearlo è l'
Istat nella sua consueta nota mensile sull'andamento dell'economia italiana.
L’
indice destagionalizzato della
produzione industriale ha segnato a marzo, per il terzo mese consecutivo, una variazione congiunturale negativa (-0,6%) con un calo diffuso a tutti i comparti ad eccezione di quello dei beni strumentali (+0,7%). Nel primo trimestre, l’indicatore ha registrato una
sostanziale stabilità rispetto ai tre mesi precedenti. Nel
primo trimestre del 2023, il PIL italiano ha segnato, in base alla stima preliminare, un aumento (+0,5% la variazione congiunturale, -0,1% a fine 2022) superiore a quello di
Francia e
Germania e del complesso dell’area euro. Il dato sintetizza un incremento del
valore aggiunto nel comparto dell’industria e dei servizi e una stazionarietà dell’
agricoltura. Dal lato della domanda, il contributo alla crescita del PIL è stato positivo sia per la componente nazionale sia per quella estera.
L’
occupazione ha continuato a mostrare a marzo una tendenza positiva diffusa tra le varie componenti. Il
tasso di disoccupazione è diminuito mentre quello di
inattività si è stabilizzato (33,8%). A marzo, si sono confermate le buoni condizioni del mercato del lavoro italiano con l’occupazione ancora in crescita (+0,1%, pari a +22mila unità). L’aumento è stato diffuso a uomini e donne (+0,1% per entrambe le componenti) e a tutte le classi d’età a eccezione dei 25-34enni (-0,6%). L’analisi per posizione professionale evidenzia un incremento dell’occupazione dei lavoratori dipendenti, sia permanenti sia a termine, a fronte di una stabilità degli autonomi.
Il tasso di occupazione si è stabilizzato al 60,9% rispetto a febbraio, mentre è aumentato di 1,8 punti percentuali rispetto alla media 2019 per effetto di una crescita diffusa per sesso e classe d’età, rimanendo, tuttavia, ancora inferiore a quello della media dell’area euro (69,6% nel quarto trimestre 2022). Ad aprile, la
disoccupazione in
Italia è diminuita rispetto al mese precedente dell’1,1% per effetto di un calo che ha coinvolto uomini, donne e ultra 35enni. Nel confronto mensile sono diminuiti sia il tasso di disoccupazione totale sia quello giovanile (rispettivamente attestatisi al 7,8% e al 22,3%).
Nel primo trimestre, le
vendite al dettaglio hanno segnato in termini congiunturali un calo marginale in volume (-0,1%), dato che evidenzia una certa debolezza dei consumi privati penalizzati dall’inflazione ancora elevata. Si conferma ad aprile, per il terzo mese consecutivo, la tendenza al miglioramento del clima di
fiducia dei consumatori, trainato dalle valutazioni positive sulla situazione economica generale e su quella corrente. Anche la
fiducia delle imprese ha evidenziato un lieve aumento che sintetizza, tuttavia, segnali eterogenei tra le varie componenti.
Il differenziale positivo dell’indice armonizzato dei
prezzi al consumo (IPCA) tra l’Italia e l’area euro ad aprile si è ampliato, soprattutto a causa della componente energetica. La differenza rispetto all’inflazione di fondo è rimasta invece negativa.