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Enel, Bernabei: "Rinnovabili, accumuli e reti ingredienti chiave della decarbonizzazione"

L'intervista al direttore Enel Green Power e Thermal Generation di Enel in occasione dell'inaugurazione del Thermal Energy Storage (TES) installato nel sito Enel di Santa Barbara, in Toscana

Economia, Energia, Sostenibilità
Enel, Bernabei: "Rinnovabili, accumuli e reti ingredienti chiave della decarbonizzazione"
(Teleborsa) - "L'innovazione è al servizio di una decarbonizzazione del nostro sistema energetico e le rinnovabili sono oggi le forme di generazione più competitive. Se introduciamo più rinnovabili nel sistema il costo di generazione totale di tutto il sistema si abbassa, se avessimo già realizzato gli obiettivi del piano dell'energia e il clima 2030, cioè con una generazione del 70% da rinnovabili, noi avremmo ridotto del 30% il costo di tutto il sistema, e rispetto ai livelli pre crisi. Nella ricetta di un sistema energetico più sostenibile e meno costoso ci sono rinnovabili, accumuli e reti". È quanto ha affermato Salvatore Bernabei, direttore Enel Green Power e Thermal Generation di Enel, a margine dell'inaugurazione del Thermal Energy Storage (TES), l'innovativo impianto di accumulo sostenibile di energia basato sulle rocce, il primo al mondo su scala industriale, installato nel sito Enel di Santa Barbara, in Toscana, nel comune di Cavriglia (Arezzo).


Lo sviluppo di tecnologie innovative nel segmento degli accumuli rappresenta una sfida cruciale nel processo di integrazione delle rinnovabili nella rete. Con la tecnologia TES a che punto siamo di questo processo?

"Il Thermal Energy Storage è una tecnologia che portiamo per la prima volta in Italia il cui funzionamento è abbastanza semplice: stiamo scaldando con del vapore delle rocce e quindi immagazzinando del calore. È una tecnologia come l'uovo di Colombo, molto semplice ma che siamo riusciti a portare su una grande scala. Costituisce un pezzo di un puzzle che, con altri pezzi, andrà a formare la transizione energetica. L'obiettivo è avere un sistema elettrico più sostenibile. Gli accumuli, sia di breve durata che di lunga durata come il Tes, insieme alle rinnovabili e alle reti sono gli ingredienti necessari per avere un sistema decarbonizzato, quindi, nella sua globalità, più economico, che favorisce l'uso di nuove tipologie di utilizzo dell'energia – come ad esempio l'auto elettrica e le pompe di calore – e fa sì che abbiamo un mondo con emissioni di CO2 e un sistema elettrico più economico nel suo complesso. Il Tes è quindi una parte importante di questo puzzle molto più grande".

Quali i prossimi step?

"Riguardo al Tes i passi successivi saranno quelli di fare un vero e proprio sviluppo su scala più larga di questa tecnologia accoppiata direttamente agli impianti che producono energia da fonte rinnovabile. Oggi vediamo il Tes accoppiato a un impianto termico e grazie al Tes potremmo dare maggiore flessibilità alla centrale a gas, migliorarla in efficienza e fare in modo che possano penetrare maggiori rinnovabili nel sistema. Il suo uso futuro prevede un accoppiamento direttamente con le energie rinnovabili per poter produrre anche calore ad alta temperatura verde: calore, quindi, non prodotto bruciando del gas come oggi avviene nella maggior parte dei casi ma prodotto tramite energie rinnovabili che con una resistenza scaldano queste pietre che, poi, a loro volta, possono generare calore per usi anche industriali".




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