(Teleborsa) - Il
Consiglio Europeo si è concluso senza adottare le conclusioni sulla
migrazioni. Il leader polacco,
Mateus Morawiecki, e quello ungherese,
Viktor Orban, hanno infatti ribadito la loro proposta di emendare le conclusioni del summit, confermando la posizione assunta nella giornata di ieri. "Il Consiglio europeo conferma che, nel contesto delle misure di
solidarietà che sono ugualmente valide, il ricollocamento e il reinsediamento saranno su
base volontaria", è la posizione espressa dai due Paesi che però, in questo modo, minano alla base il concetto di solidarietà obbligatoria che regge il
Patto sui migranti.
Gli altri 25 Paesi membri hanno spinto invece per una
soluzione, anche a costo di eliminare per intero i paragrafi dedicati alla migrazione e limitarsi a "prendere nota" della lettera inviata ai leader dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen che elenca i passi avanti compiti sinora. La
dimensione esterna diventa ora il vero nuovo orizzonte su cui si stanno concentrando i negoziati a Bruxelles.
La presidente del Consiglio,
Giorgia Meloni, si è detta “soddisfatta” del vertice appena concluso a Bruxelles e ha confermato che “la svolta totale è sulla dimensione esterna, non interna, del
problema migratorio”. Sull'atteggiamento di Polonia e Ungheria non si dice insoddisfatta perché “non sono mai insoddisfatta da chi difende i propri confini nazionali”. La presidente del Consiglio ha comunque rivendicato il ruolo da protagonista avuto dall'Italia all'interno del Consiglio.
“Noi andiamo avanti nella nostra direzione per trovare un accordo al livello comunitario, poi gli altri Paesi si muovono come ritengono più opportuno. In questa fase serve solidarietà europea sulla questione immigrazione. Mi auguro che
Ungheria e
Polonia siano più ragionevoli. Forza Italia ha molte perplessità sul
voto all'unanimità nel Consiglio europeo, con un voto a maggioranza si supererebbero anche questi ostacoli. Ma mi auguro che la politica prevalga e si possa trovare una soluzione che permetta di avere un'Europa unita”, ha dichiarato
Antonio Tajani a margine di Fenix, la festa di Gioventù Nazionale.