(Teleborsa) - La crescente incertezza politica degli Stati Uniti, legata principalmente ai dazi, domina la narrativa macro globale. I "soft data", come la fiducia e il sentiment, sono crollati e le valutazioni dei mercati statunitensi hanno subito una flessione. L'attività e gli "hard data" hanno finora tenuto, ma l’attenzione è rivolta ai consumi e all'occupazione negli Stati Uniti. È quanto evidenzia l’Outlook economico globale di S&P Global Ratings per il secondo trimestre 2025.
Le previsioni S&P per la crescita del PIL sono calate rispetto a quelle precedenti. Ciò è dovuto agli effetti dei dazi statunitensi e dalle ricadute di un calo più marcato della crescita sequenziale degli Stati Uniti. La crescita europea è più debole quest'anno, ma migliorerà a partire dal 2026 grazie all'aumento della spesa per la difesa e le infrastrutture. Le prospettive per la Cina sono stabili. I rischi per lo scenario di base di S&P sono nettamente al ribasso. S&P sta osservando gli effetti sulla domanda a causa del protrarsi dell'incertezza politica degli Stati Uniti. Se queste dovessero concretizzarsi, il risultato sarebbe un rallentamento sostanziale della crescita.
La nuova amministrazione Trump si è fatta avanti in modo aggressivo con la promessa di "muoversi velocemente e rompere le cose". Ciò appare chiaramente nella politica commerciale intrapresa dagli Stati Uniti. Durante il primo mandato Trump aveva focalizzato la politica tariffaria e sanzionatoria principalmente sulla Cina in relazione a presunte pratiche commerciali sleali e preoccupazioni per la sicurezza. Politica portata avanti anche dall'amministrazione Biden.
Nel suo secondo mandato invece il presidente Usa ha iniziato con minacce di tariffe elevate su Canada e Messico in relazione a immigrazione e flussi di droga illegali. "È importante notare che annunci politici, inversioni e revisioni sono arrivati quasi quotidianamente – ha fatto notare S&P –. Mosse politiche non ortodosse su occupazione e immigrazione governative, oltre a sviluppi geopolitici e di sicurezza, hanno contribuito a un mix iperattivo". La conseguenza è che l'indice di incertezza politica degli Stati Uniti, solitamente poco entusiasmante, è salito a livelli quasi da record. Un livello vicino o al di sopra di alcuni picchi precedenti come quelli associati alla crisi finanziaria globale e alla pandemia di COVID-19. La differenza sostanziale è che quei picchi erano correlati alla peggiore crisi economica dalla Grande Depressione e alla prima pandemia in un secolo, il picco attuale è derivato da scelte politiche deliberate.