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Credem, ALMED: periferie oltre gli stereotipi, il racconto partecipato

Economia
Credem, ALMED: periferie oltre gli stereotipi, il racconto partecipato
(Teleborsa) - Criminalità, degrado, conflitti: queste sono le immagini predominanti che spesso emergono dalle narrazioni mediatiche sulle periferie. Un racconto riduttivo e stereotipato, che omette la complessità sociale e la vivacità culturale di questi territori.

È su questo tema che si è concentrato "Il racconto delle periferie", secondo appuntamento del ciclo di incontri "Capire, Partecipare, Agire", promosso dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future – progetto per l’informazione consapevole nato dalla collaborazione tra Credem e ALMED (Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore), nato con l’obiettivo di accrescere la cultura informativa attraverso attività di divulgazione e analisi basate su dati di ricerca.

L’incontro svoltosi in modalità online oggi, mercoledì 26 marzo 2025, ha offerto uno spazio di riflessione sullo scarto crescente tra la rappresentazione delle periferie nei media e le realtà vissute quotidianamente da chi le abita. Troppo spesso infatti le cronache privilegiano il sensazionalismo: titoli allarmistici, immagini drammatiche, narrazioni emergenziali. Dietro quei racconti si nasconde invece un mondo ricco di iniziative, relazioni, esperienze positive, che raramente trovano spazio nell’agenda informativa.

A dialogare su questi temi, Marco Dotti, giornalista e docente di Professioni dell’editoria all’Università di Pavia e Direttore della comunicazione dell’impresa culturale creativa Kreatek, e gli operatori di On! Impresa Sociale, Sebastiano Casati e Luigi Tufariello, da anni in percorsi di ascolto, narrazione partecipata e co-progettazione nei quartieri periferici di Milano e Roma.

Durante l’incontro è stato evidenziato come le narrazioni dominanti rischiano di alimentare paure e pregiudizi, contribuendo a costruire una distanza simbolica tra centro e periferia, tra "noi" e "loro", e a rendere invisibili esperienze che invece meriterebbero attenzione. Un’informazione più equilibrata, plurale e radicata nei territori è il primo passo per ricucire questo divario e costruire una comprensione più autentica delle dinamiche sociali urbane.

Il dato dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Opinion Leader 4 Future sui temi di interesse degli italiani ha aiutato a contestualizzare il dibattito: solo l’8% della popolazione italiana indica la sicurezza come il tema informativo più rilevante degli ultimi mesi e questa percentuale si alza di poco (12%) anche in territori periferici come l’hinterland milanese. Un dato che contrasta nettamente con l’enfasi mediatica su emergenze e pericoli e che segnala una crescente distanza tra ciò che viene amplificato nel racconto pubblico e le notizie che le persone dichiarano di seguire maggiormente.

"Troppo spesso le periferie finiscono sotto i riflettori per effetti di cui non sono causa, ma conseguenza di dinamiche generate altrove. È proprio quando restano all’ombra delle notizie, invece, che quelle stesse periferie mostrano di essere vive: coscienza e anima di città che, nei loro centri, le hanno smarrite. Imparare a guardare quell’ombra con fiducia e rispetto, e non con timore, è il primo passo di un nuovo patto comunicativo", ha dichiarato Marco Dotti, giornalista e docente di Professioni dell’editoria all’Università di Pavia.

"La nostra esperienza sul campo ci ha portato a rivalutare le periferie come un tesoro invisibile, dove la sperimentazione e un forte senso di comunità si intersecano, generando nuove forme di espressione artistica e partecipazione civica e solidarietà. Per esempio, abbiamo collaborato con numerose reti formali ed informali di attori territoriali che si impegnano a prendersi cura del territorio e delle sue fragilità, sperimentando inedite esperienze di solidarietà", ha dichiarato Luigi Tufariello, Community Manager On! Impresa Sociale.

Il ciclo "Capire, Partecipare, Agire", dopo l’incontro del 5 marzo sui temi della sicurezza stradale e del 26 marzo sul racconto delle periferie, proseguirà con l’obiettivo di esplorare il ruolo del linguaggio per un’informazione più consapevole su temi come la sicurezza domestica (9 aprile) e la sostenibilità (14 aprile).






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