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Dl Cultura, Vinci: "Una normativa innovativa per la diffusione del sapere"

Il commento del consigliere giuridico del MIC

Cultura, Economia
Dl Cultura, Vinci: "Una normativa innovativa per la diffusione del sapere"
(Teleborsa) - "Si tratta di una legge senza dubbio innovativa, che ha l'ambizione di introdurre validi strumenti per la diffusione della nostra cultura in Italia ma anche all'Estero". È quanto afferma Claudio Vinci, consigliere giuridico del MIC, commentando il Decreto Cultura (D.L. 27 Dicembre 2024 n. 201), convertito in legge con il via libera definitivo del Senato, senza ricorrere al voto di fiducia.

"Di grande portata – spiega Vinci – è l'articolo 1 del decreto che si occupa del 'Piano Olivetti per la Cultura' con l'obiettivo di favorire la diffusione della cultura come bene accessibile; promuovere la rigenerazione culturale delle periferie; valorizzare le biblioteche; favorire la filiera dell'editoria libraria; tutelare e valorizzare il patrimonio e le attività degli archivi nonché degli istituti storici e cultura.Si tratta senza dubbio – prosegue l'avvocato – di obiettivi di grande respiro, che necessiteranno adesso per essere attuati di uno o più decreti del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze".

"Di grande ambizione – spiega Vinci – è anche l'articolo 2 che istituisce un'unità di missione per la cooperazione culturale con l'Africa e il Mediterraneo allargato. L'unità di missione esercita funzioni di indirizzo e di coordinamento di progetti e interventi di cooperazione culturale con Stati e Organizzazioni internazionali africane; promuove il dialogo tra enti e istituzioni culturali italiani e quelli degli Stati africani e del Mediterraneo allargato e sostiene la realizzazione di progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno; coordina i programmi di ricerca e alta formazione promossi dal Ministero della cultura a beneficio di enti".

"L'articolo 3 – prosegue Vinci – si occupa di individuare le risorse, al fine di favorire l'apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a trentacinque anni di età. Viene a tal fine istituito un fondo con una dotazione di 24,8 milioni di euro per l'anno 2025 e di 5,2 milioni di euro per l'anno 2026. Si tratta di risorse che necessiteranno di essere aumentate soprattutto per il 2026".

"Da accogliere con favore è il fondo di 800 mila euro stanziato all'articolo 4 al fine – sottolinea il consigliere giuridico – di celebrare il venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, cosi come i fondi di cui all'articolo 5 al fine di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali, nonché di garantire il regolare funzionamento delle strutture amministrative, alla Giunta storica nazionale, all'Istituto italiano per la storica antica, all'Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea e all'Istituto italiano di numismatica".

"Il funzionamento delle istituzioni culturali – afferma Vinci – necessita di adeguate risorse ed è quello che l'articolo 5 si prefigge con la concessione a decorrere dall'anno 2025 un contributo annuo così ripartito: a) 700 mila euro per la Giunta storica nazionale; b) 300 mila euro per l'Istituto italiano per la storia antica; c) 400 mila euro per l'Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea; d) 200 mila euro per l'Istituto italiano di numismatica".

"Degno di assoluto rilievo è, anche, l'articolo 7 che – spiega l'avvocato – si occupa di semplificazione procedimentale amministrativa. Al fine di favorire l'accesso al settore dell'industria culturale, a decorrere dal 1 gennaio 2025, per la realizzazione di spettacoli dal vivo che comprendono attività culturali quali il teatro, la musica, la danza e il musical nonché le proiezioni cinematografiche, che si svolgono in un orario compreso tra le ore 8.00 e le ore 1.00 del giorno seguente, destinati ad un massimo di 2mila partecipanti, ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, richiesto per l'organizzazione di spettacoli dal vivo, il cui rilascio dipenda esclusivamente dall'accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, è sostituito dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, presentata dall'interessato allo sportello unico per le attività produttive o ufficio analogo, con esclusione dei casi in cui sussistono vincoli ambientali, paesaggistici o culturali nel luogo in cui si svolge lo spettacolo. La semplificazione amministrativa è uno strumento che, senza l'impiego di risorse pubbliche (a saldi invariati) può favorire la diffusione della cultura. Si tratta di un articolo rivoluzionario che si muove in tale direzione".

"Degno di nota, infine, – conclude Vinci – è anche l'articolo 9 che, al fine di tutelare il patrimonio culturale, stabilisce che non sono soggetti a esecuzione forzata i fondi del Ministero della Cultura destinati, in forza di una norma di legge o di un provvedimento amministrativo, a un pubblico servizio per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. La Protezione del patrimonio culturale passa anche dalla predisposizione di strumenti giuridici atti a scongiurare l'aggressione con azioni esecutive individuali di fondi destinati alla tutela degli obiettivi di rilevanza pubblica".


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