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MFE, nel 2024 utile +15% a 251 milioni. P.S. Berlusconi: "risultati ottimi, pronti a sfida europea"

Finanza
MFE, nel 2024 utile +15% a 251 milioni. P.S. Berlusconi: "risultati ottimi, pronti a sfida europea"
(Teleborsa) - MFE chiude il 2024 con risultati consolidati preliminari che mostrano ricavi in crescita del 5% a 2.949 milioni di euro, un risultato operativo "adjusted", escludendo le poste non ricorrenti, pari a 370 milioni (reported +18%) e un utile netto consolidato, escludendo nei due periodi il contributo economico generato dalla partecipazione detenuta in P7S1, pari a 251 milioni in crescita del 15 per cento.

La generazione di cassa, si legge in una nota, è stata estremamente elevata pari a 343 milioni di euro (+23%) che ha permesso una significativa riduzione dell'indebitamento finanziario netto consolidato sceso da 903 milioni a 692 milioni di euro il 31 dicembre 2024, nonostante la distribuzione di dividendi a tutti gli azionisti MFE per 140 milioni di euro.

Il 2025 è iniziato con un andamento positivo per il Gruppo, con una raccolta pubblicitaria che nel mese di gennaio ha segnato in entrambi i paesi circa un +1% rispetto al gennaio 2024.

Pier Silvio Berlusconi, CEO MFE-MEDIAFOREUROPE: "I dati preliminari parlano chiaro: i risultati del 2024 sono ottimi, in controtendenza rispetto a tutti gli altri broadcaster. MFE cresce, investe e rafforza la sua leadership in Europa, nonostante una concorrenza che opera senza gli obblighi degli editori tradizionali. L’utile netto sale a 251 milioni di euro, oltre il 60% in più rispetto alle stime di inizio 2024. Il risultato operativo adjusted raggiunge i 370 milioni e la generazione di cassa si rafforza con un free cash flow in aumento del 23%. Il nostro indebitamento è ai minimi da dieci anni, un segnale chiaro della solidità del gruppo. In Italia abbiamo battuto il mercato. La nostra quota raggiunge per la prima volta il 40,9% in un settore iperconcorrenziale, superando i propri obiettivi con slancio. Un dato che conferma ancora di più l’evoluzione e la crescita del Gruppo. Siamo pronti alla sfida europea, ma è arrivato il momento di regole più giuste per tutti. Le big tech e i colossi dello streaming godono di vantaggi che, alla lunga, penalizzeranno non solo il settore dei media, ma tutte le aziende nazionali ed europee. Potere finanziario e poche regole, peraltro non rispettate, nel medio e lungo termine rischiano di indebolire l’intera economia, colpendo i livelli occupazionali e i salari dei lavoratori italiani ed europei. L’Europa deve agire per difendere il proprio mercato e garantire una concorrenza equa. Noi, aggiunge il top manager, andiamo avanti con determinazione e una visione strategica chiara, continuando a innovare responsabilmente. Il nostro sistema crossmediale - con al centro una TV calda e nazionale che connette radio, web e digital out of home - è unico, tra i più avanzati per gli inserzionisti pubblicitari. Anche il 2025 è iniziato in crescita, con la raccolta pubblicitaria di gennaio in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno. Il mercato rimane complicato, ma noi continuiamo ad assumere giovani. La nostra strategia punta a rafforzare ulteriormente il nostro essere editori in Italia e Spagna, investendo ancora di più in prodotti locali. E in futuro anche in altri paesi europei. Ben sapendo che il domani dei broadcaster passa da una crescita dimensionale indispensabile per poter resistere ai giganti globali".
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