(Teleborsa) - Il
mercato europeo delle
autovetture apre il 2025 con un calo del 2,1% rispetto a gennaio 2024, registrando 995.271 immatricolazioni, 21.669 unità in meno rispetto alle 1.016.940 dell’anno precedente. Ma il calo rispetto al 2019 è del -18,8%: 230.931 unità in meno in un solo mese. Lo segnala
Unrae. L’andamento dei
cinque principali mercati europei vede la Spagna unico Paese in crescita, con un +5,3% di incremento: le performance negative di Regno Unito (-2,5%) e Germania (-2,8%) sono piuttosto allineate, mentre fanno decisamente peggio Italia (-5,8%) e Francia (-6,2%). Come
volumi totali, l’
Italia conferma la terza posizione che occupava a gennaio 2024, poi persa durante l’anno scorso.
Nel totale EU27+UK+EFTA, le
auto ECV rappresentano il 24,3% del mercato, di cui il 16,7%
BEV (+4,8 punti percentuali rispetto a gennaio 2024) e il 7,6%
PHEV (-0,3 punti percentuali). Complessivamente, quasi il triplo della quota di mercato italiana.
"Nel settore vi è grande attesa per il ’Piano d’Azione’ che dovrebbe essere presentato dalla Commissione Europea il prossimo 5 marzo, come risultato del ‘Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea’, avviato lo scorso 30 gennaio. Questo piano – ha sottolineato
Andrea Cardinali, Direttore Generale di UNRAE – dovrà fornire misure concrete per rendere il settore maggiormente competitivo e affrontare con efficacia la transizione verso la decarbonizzazione, coinvolgendo tutti gli stakeholder dell’ecosistema".
“Il ‘
Clean Industrial Deal’ che verrà presentato dalla Commissione domani 26 febbraio – prosegue il Direttore – non conterrà invece alcuna misura per il settore auto, contrariamente a quanto anticipato a metà gennaio dal Vicepresidente Esecutivo Stéphane Séjourné, che aveva assicurato entro 40 giorni "soluzioni efficaci con l’obiettivo di stimolare la domanda di auto pulite, fra le altre cose con una strategia legata al rinnovo delle flotte aziendali"".
Tra le
priorità individuate, l’Associazione europea dei Costruttori ACEA, e con essa anche l’UNRAE, continua a chiedere con urgenza una revisione del
sistema delle sanzioni per lo sforamento dei target di emissioni di CO2.
"Apprezziamo – sottolinea Cardinali - la disponibilità della
Commissione a introdurre margini di flessibilità sulle sanzioni ai Costruttori, in considerazione della ancora bassa diffusione dei veicoli elettrici e delle inadeguatezze nei
fattori abilitanti. Inoltre, è un dato positivo che si stia valutando la possibilità di introdurre incentivi paneuropei per sostenere la transizione ecologica, anziché affidarsi a misure nazionali frammentarie, scoordinate e di portata limitata. Essenziale, però, è che queste decisioni siano prese tempestivamente e con grande chiarezza, onde evitare ulteriori turbative del mercato. A tal fine, UNRAE auspica vivamente che esse siano già previste nel ‘Piano d’Azione’ di imminente presentazione".
A livello nazionale, Cardinali fa presente che al
Tavolo Automotive, convocato il prossimo 11 marzo dal MIMIT, "l’UNRAE ribadirà la necessità di istituire un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni, di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento dell’idrogeno, e di intervenire finalmente sul regime fiscale delle auto aziendali, inadeguato e penalizzante rispetto al resto d’Europa".