(Teleborsa) - Con 80 voti favorevoli, 61 contrari e un astenuto l'aula del
Senato ha approvato definitivamente il decreto Cultura che ora è legge.Tra i vari punti, il decreto affida al ministro della Cultura il compito di adottare un nuovo piano, chiamato 'Piano Olivetti per la cultura', per favorire lo sviluppo della
cultura, la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e svantaggiate, oltre a valorizzare le biblioteche, l'editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali. Il provvedimento
è stato al centro di polemiche per un emendamento, proposto dalla Lega e poi ritirato, per ridimensionare le soprintendenze.
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Bene l'approvazione definitiva al Senato del decreto Cultura, che dà modo per il nostro comparto di avviare la partita più importante, quella dei decreti attuativi". Così
Antonio Terzi, presidente del Sindacato librai Confesercenti, commenta l'approvazione definitiva del Decreto Cultura, diventato oggi legge al Senato.
"Come abbiamo avuto modo di ribadire in audizione alla Camera - sottolinea Terzi -
ci sono dei punti importanti per il nostro settore che andranno correttamente indirizzati. Tra essi lo stanziamento di quattro milioni per le nuove librerie, per le quali occorrerà coprire, oltre alle spese di avvio e all'affitto, i costi di sistemazione locali, d'acquisto di software e database e per le consulenze di inizio attività. Fondamentale sarà anche individuare l'arco temporale nel quale dovranno avvenire queste aperture".
"Per quanto riguarda il Bonus Biblioteche - aggiunge - il Sil
ribadisce l'esigenza che questa misura diventi strutturale, superando la divisione in 24,8 milioni sul 2025 e 5,2 milioni sul 2026.