Facebook Pixel
Milano 14:25
35.364 +0,89%
Nasdaq 8-gen
21.181 0,00%
Dow Jones 8-gen
42.635 0,00%
Londra 14:25
8.284 -0,43%
Francoforte 14:24
20.367 +0,25%

Rincari gas, Confcommercio: urgenti misure europee e nazionali

Economia
Rincari gas, Confcommercio: urgenti misure europee e nazionali
(Teleborsa) - "Dopo la crisi energetica senza precedenti del 2022, i recenti rincari del gas naturale rischiano di penalizzare nuovamente il nostro Paese, che già sopporta costi energetici superiori alla media europea, con pesanti ricadute sulle imprese, in particolare quelle del terziario di mercato che già nel 2024 hanno registrato un incremento del 35% della spesa media rispetto al 2019. Queste nuove tensioni sui prezzi energetici europei derivano non solo dalle criticità geopolitiche, ma anche da speculazioni finanziarie: la sempre più marcata integrazione tra mercati energetici e finanziari, infatti, amplifica la volatilità dei prezzi. Ma anche altri fattori, come la stagionalità delle forniture (un inverno particolarmente rigido comporterebbe un aumento della domanda energetica) e i limiti infrastrutturali (i nuovi rigassificatori italiani saranno operativi solo dal 2026, inoltre eventuali guasti agli impianti, come accaduto in Norvegia, ridurrebbero inevitabilmente l’offerta di gas), potrebbero acuire ulteriormente queste tension"i. E’ quanto si legge in un comunicato di Confcommercio sugli aumenti del prezzo del gas.


Sono, dunque, urgenti - prosegue la nota - politiche e interventi per sostenere le imprese, preservare la competitività del Paese di fronte a una nuova possibile crisi energetica e rispondere alle complesse sfide del trilemma dell’energia: sostenibilità, competitività economica e sicurezza.

E tre, secondo Confcommercio, sono le misure immediate da attuare a livello europeo: la definizione di un tetto al prezzo del gas che si attesti sui 50-60 €/MWh per contenere la volatilità e prevenire ulteriori rialzi speculativi; una riforma del mercato energetico che preveda il disaccoppiamento dei prezzi dell’energia elettrica da quelli del gas per riflettere i reali costi di produzione di ciascuna fonte e garantire tariffe eque e sostenibili; approvvigionamenti tramite acquisti congiunti europei grazie ad accordi strategici di lungo termine con partner affidabili per limitare l’esposizione ai mercati spot.

Ma occorre agire - conclude Confcommercio - anche in ambito nazionale con una revisione degli oneri generali di sistema, che per le imprese del terziario incidono per il 26% sulla bolletta elettrica, e misure per incentivare l’efficienza energetica delle imprese e l’autoproduzione rinnovabile su piccola scala, anche coinvolgendo il terziario nel “Piano Transizione 5.0”.
Condividi
```